Non è difficile rintracciare, in molte città italiane, gli indizi di un progressivo scollamento tra cittadinanza e patrimonio culturale. Problema economico? Certo. Priorità diverse? Forse.
Esiste però un problema “culturale”, nel senso più ampio del termine, che investe il nostro Paese da anni e anni, con sostanziali ripercussioni sulla mancata valorizzazione dello sterminato patrimonio artistico e culturale.
Iniziative come La Notte dei Musei, che quest’anno si svolgerà sabato 18 maggio, perciò, rinfrancano e incoraggiano. Aprire alle città, letteralmente, le loro stesse bellezze, spesso luoghi di straordinario interesse, è un “gesto” inclusivo, che permette, anche se solo per una notte, una reale riappropriazione pubblica di spazi che pubblici dovrebbero esserlo per definizione.
Tra le grandi città, a Roma troverete aperto tanto il MAXXI, quanto la Casa di Goethe, l’Accademia di Francia accanto al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Palazzo Farnese e le Scuderie del Quirinale, per citarne solo alcuni.
Se invece siete di Venezia, potrà essere l’occasione giusta per una visita alle Gallerie dell’Accademia, o al Museo Archeologico Nazionale, o ancora al Museo di Palazzo Grimani o alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro. Chi si trovasse a Catania, una tra le città con la maggiore "partecipazione", avrà la possibilità di visitare il nuovissimo museo MACS, o le suggestive cucine dell’Ex Monastero dei Benedettini, tappa del Grand Tour nei secoli passati.
In definitiva, che si tratti di un piccolo centro, o di una grande metropoli, La Notte dei Musei rappresenta un’occasione ghiotta per riscoprire e riscoprirsi.
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