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La “notte rosa”…. o la “notte rossa”?

Da Barbaragiorgi @gattabarbara

Da qualche anno, soprattutto in periodo estivo, molte città italiane organizzano la c.d. NOTTE ROSA (ispirata dalle Notti Bianche). Tutto è nato dalla riviera romagnola e si è poi diffuso in ogni dove nello stivale.
Luminarie e fuochi artificiali sul lungomare, seratone in discoteca tutt* vestiti come confettini rosa, ristoranti che regalano rose alle signore, sagre nelle piazze (con delizie a gogò).

Carino.
Ma ormai la Notte Rosa è diventata simbolo di qualcosa che va oltre la festa di paese, la festa del turista, la festa del bombolone. E’ un momento di condivisione di luoghi pubblici, di spazi, di idee. E sempre più donne la stanno organizzando e vivendo NON come una “semplice festa”, ma come un momento di costruzione, di confronto, di riflessione. Anche con le emozioni che possono regalare la musica e altre forme d’arte.

Anche nella mia città  - Massa – stiamo provando ad organizzarla.
Ma noi preferiremmo usare la definizione NOTTE ROSSA.
Per ricordare il tema della lotta alla violenza di genere.
Per ricordare le vittime di femminicidio.
La NOTTE ROSA che diventa ROSSA, per mantenere viva l’attenzione sulle problematiche di genere.
L’idea è stata della mia amica Ilaria Tarabella e tutto il gruppo ha approvato: forse perché qui il 28 luglio è morta Cristina Biagi.
E noi non la dimentichiamo.

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CONTATTI     16  SETTEMBRE  2013:  17215

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