La Padania esiste. La prova? Il Grana. Tutto il mirabolante, incosciente, insignificante mondo di Silvio

Mentre la Germania sta vivendo l’incubo di una crisi che ha iniziato a increspare anche le tranquille acque del suo tran tran quotidiano, c’è chi si sta dando un gran daffare per dissipare gli ultimi dubbi che ancora restano sul senso del mondo di Silvio IlSung, responsabile storico di un errore di sottovalutazione che ci sta costando carissimo. La Merkel ha capito ieri cosa significa rischiare di morire di strapotere. Messi sul mercato 6 miliardi di Bund, la Germania ne ha venduti “solo” il 65 per cento, interessi troppo bassi per essere appetibili e la banca centrale è dovuta intervenire. Il flop dei bond tedeschi si è portato appresso una serie di conseguenze che rischiano di far passare il Natale a lume di candela a parecchia gente. L’Italia è arrivata a 500 di differenziale salvo riprendersi leggermente e chiudere a 484. La Francia è salita a 154 e la Spagna a 450, segnando l’esordio del governo di destra che è riuscito nella mirabolante impresa di far rendere i Bonos a tre mesi più dei titoli equivalenti greci. Sarkò non sta meglio e la preoccupazione che Moody’s gli tolga una “A”, lo sta rendendo idrofobo. Siamo messi proprio male. Il Vecchio Continente è un malato grave e ogni mossa i suoi dirigenti facciano risulta essere perdente, di più, dannosa. I mercati non hanno perdonato a Mario Monti di aver chiesto tempo per leggere le carte di Silvio lasciategli, oltre al Campanellino d’argento, Wendy, Peter Pan e Capitan Uncino in eredità. Non si sa bene se perché scritte in un italiano claudicante o perché incomprensibili di per sé, il Professore non è riuscito a decifrarle, e la richiesta di tempo aggiuntivo ha fatto perdere alla Borsa di Milano il 2,59 per cento netto. Siamo arrivati al punto in cui qualsiasi cosa si faccia o si dica i mercati inesorabilmente puniscono un’Europa più che mai arrotolata su se stessa proprio come un vecchio papiro un po’ ingiallito e molto fragile che basta un refolo di vento per ridurlo in polvere. Insomma, siamo nei casini, quasi quanto Pierfy alle prese con Finmeccanica e Enav. Ma gli italiani si sa, sono persone di mondo. A noi basta poco per passare dall’esaltazione alla depressione, dallo scherzo al funereo, dalla festa grande alla festa piccola. Basta che un onorevole leghista qualsiasi dica che la Padania esiste perché c’è il Grana Padano e il Gazzettino Padano e gli italiani si sganasciano dalle risate dimenticando per un po’ i loro problemi. Gianluca Buonanno, sindaco di Varallo e deputato del parlamento italiano, si è scatenato su La zanzara, la trasmissione di RadioRai che ha lanciato nell’etere anche le esternazioni farneticanti di Mimmuzzo “nostro” Scilipoti. Testardamente, pervicacemente, completamente fuso di testa, Buonanno ha sostenuto la tesi che la Padania esiste perché c’è il Grana. “E dal momento che si chiama Padano – ha detto il buon Gianluca contro ogni pudore – è segno che la Padania c’è, che esiste, e che grazie a lei esiste anche la Terronia”. Buonanno è uno dei mostri creati da Silvio IlSung nel corso del suo interregno, un personaggio che in ogni altra parte del mondo farebbe al massimo il lustrascarpe, che in Italia diventa parlamentare e primo cittadino di un paese che possiamo immaginare di che pasta siano coloro che amministra. E, in attesa che George Clooney vada a testimoniare che le feste di Silvio erano serate eleganti e non orge, il popolo web non si è lasciato sfuggire l’occasione per rispondere al leghista tutto d’un pezzo evidentemente ubriaco già di prima mattina. Così su Twitter ne abbiamo lette di tutti i colori: “Ma quindi se per Buonanno il grana padano è la prova che esiste la padania, il basilico sarà la prova che esiste la Basilicata?”, “Quindi io non vengo da Napoli ma dalla Pizzania”, “Saronno cambierà nome in Amarettodisaronnia”, “La Sicilia esiste perché c’è il cannolo siciliano”, “Esiste anche la Lucania perché c’è l’Amaro Lucano”, “La parte sudorientale della Padania è Piadinia” per concludere con “I rigatoni alla puttanesca esistono. La prova sono le Olgettine”. Siamo o no un grande popolo?