Magazine Società

La pagina di un libro/28 - Dove eravate tutti

Creato il 13 novembre 2011 da Mapo
Fa strano, proprio in quella che molti acclamano come la settimana di una nuova liberazione per il nostro sgangherato paese, trovare in un libro capitatomi tra le mani un po' per caso ("E' il primo libro che parla storicamente di noi! Della nostra generazione. Leggilo!") una serie di pensieri scritti su fogli a protocollo su come la nostra vita privata (quasi neo-trentenni mediatici di oggi) sia stata inevitabilmente intessuta finora con la trama di una storia politica di un solo uomo, durata quasi un ventennio. Negarlo sarebbe ingenuo e falso. Oggi, per molti, questo è un vero e proprio giorno di festa.Ieri davanti al Quirinale si sciupavano le manifestazioni di giubilo con trenini, cori da stadio, "Bella ciao" urlate a squarciagola e qualcuno che, addirittura tentava il revival del solito lancio di monetine (anche se, per rubare una battuta scovata su facebook, di questi tempi, le monetine, sarebbe meglio fermarsi a raccoglierle dopo).Non ci si poteva attendere qualcosa di molto diverso da chi, accendendo la tv in tutti questi anni, non ha visto altro che la vita politica italiana (e non solo) trasformata in una partita allo stadio, con le rispettive curve a fare un tifo sguaiato. Silvio Berlusconi esce dalla politica italiana, si spera definitivamente, usando una porta sul retro. Il che, a pensarci bene, stride non poso con quella pomposa videocassetta del '94, con la libreria sullo sfondo, sarebbe diventata tristemente famosa.E ora? Avremo davvero un'Italia in cui i brigadieri si addormentano ascoltando le telefonate tra Monti e Draghi (Massimo Gramellini). Il bisogno, certo, è quello di un po' di noia. Nella politica, sia chiaro!
Poi, passavano quindici anni.Qualcosa era cambiato, dal 1993. Molte, moltissime cose, forse troppe, erano rimaste le stesse. Io non ero più in quinta elementare, tanto per cominciare. Avevo avuto il tempo di dimenticare abiti indossati, oggetti, domeniche pomeriggio che per qualche oscura ragione avevano formato il mio carattere.Eppure, alzando gli occhi, guardandomi intorno, da cosa era possibile dedurre di non essere ancora nel cuore del terribile ’93? Adesso, con la morte di nonno, a maggior ragione, sembrava di essere risospinti indietro: nella voragine del passato.L’Italia aveva tutta l’aria di essersi addormentata in quell’anno. Nonno fermo, la nazione pure. La corruzione. La mafia. La Lega. Silvio Berlusconi al centro della scena politica, ora come allora. E sì che nel frattempo parecchie di quelle esperienze che, come si dice, contano, c’erano state.Ho undici anni. È il mio esame di quinta elementare. Sto per cominciare una penosa esibizione musicale: Yesterday con una pianola. Sudo freddo. Mi blocco. Sol-Fa-Fa. Sento gli occhi di tutti addosso.Al governo c’è Berlusconi.Sono maggiorenne, finalmente tutto può cambiare, o forse niente. Sdraiato sulla spiaggia di Sabaudia, la mia testa è sulle gambe di una ragazza, è già notte fonda, è da poco estate, forse ci prendiamo un malanno.Al governo c’è Berlusconi.È un pomeriggio di dicembre, la signora-commissario mi dice: torniamo alla scuola guida. Faccio per prendere una strada, però è quella sbagliata. Ma che fa, va contromano?, chiede stizzita la signora-commissario. Penso di essermi giocato la patente.Al governo c’è Berlusconi.La prima volta? l’esame di maturità? la visita di leva (un attimo prima che fosse abolita)? la laurea cosiddetta triennale?Governi Berlusconi II, III, IV.Mi sento costretto a concludere che niente di decisivo nella mia vita fin qui è accaduto senza che ci fosse, da qualche parte, Silvio Berlusconi. Questa non è una cosa bella, né brutta. È una cosa vera.Potrà sembrare strano, ma l’Italia prima di lui, o senza di lui, per me non è mai esistita. Lagiovinezza di una generazione ha coinciso con lui. E non c’è più tempo. Il primo bacio, ricordo di averlo dato alla fine degli anni novanta, sotto un governo Prodi. Ma per il resto, Berlusconi: quando ho compiuto diciott’anni, per esempio, e così i venti e i venticinque.Per una fittissima serie di micro-eventi, scoperte, cose che faceva molto bene o molto male imparare. I governi di sinistra, durante la mia vita cosciente, cadevano così in fretta da non lasciare il tempo di fare esperienze significative. La vita privata restava la stessa all’inizio e alla fine delle legislature.
Paolo di PaoloDove eravate tuttiPag. 2

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :