La pagina di un libro/47 - Milioni di Milioni

Quale giorno migliore di questo, con la città immersa in questo bianco non ancora sporco, per ricordarsi di una pagina persa nel mezzo di un bel libro appena finito. Neve.

"Milioni di milioni, furono i fiocchi che caddero nel corso di quella sera e della notte sul territorio del comune di Montesodi Marittimo. Tutti diversi l'uno dall'altro, i fiocchi, e tutti ugualmente entusiasti di perdere la propria identità per andare a fondersi in un unico, inesorabile e compatto tappeto bianco. Poiché però tale numero, nella nostra epoca precisa al bosone, potrebbe sembrare privo di significato scientifico, non sarà inutile fornire altre cifre per aiutare a capire le conseguenze dell'evento.
Centododici: lo spessore medio in centimetri del manto nevoso sul territorio comunale alle dieci della sera di domenica, con estremi variabili dai due centimetri scarsi nel cortile del Castaldi (il quale, munito di pala e soprattutto di fiaschetta, aveva sgombrato il proprio territorio in un paio d'ore) ai trecentonove e spiccioli accumulati dal Visibelli Palla con il proprio trattorino davanti al portone della chiesa con la scusa che lì è l'unico posto dove non dan fastidio, come se non si sapesse che quel miscredente del Visibelli ha della religione organizzata la stessa visione che doveva avere Josip Stalin.
Tre: i giorni di isolamento totale del paese dal resto del mondo, a causa dell'interruzione dell'unica strada che porta al centro abitato, senza contare i due giorni in cui il paese è rimasto suddiviso in due tronconi, la parte alta separata da quella bassa per mezzo di una allegra moltitudine di cumuli bianchi.
Duemilatrecentosessanta: i singoli elementi di rosario sgranati nel corso della nottata per chiedere a Nostro Signore una pronta liberazione dalla morsa della neve, parzialmente o totalmente controbilanciati dalle novecentosettantanove bestemmie rivolte al medesimo indirizzo da parte di quelli che, nel frattempo, facevano qualcosa per davvero al fine di liberare il paese dal gelido manto. Seicentonovantasei: le piante di olivo morte in seguito alla gelata. Ci sono state, oltre a questa, altre perdite di rilievo imputabili alla neve,e nell'ordine:– perdita delle chiavi di casa della moglie del sindaco, scivolate dalla borsetta e cadute nel ghiaino del giardino di palazzo Filopanti Palla la mattina di domenica, nel corso dei festeggiamenti, e inesorabilmente occultate dalla bianca coltre;– perdita del segnale del digitale terrestre da parte di tutti i televisori del paese, ivi incluso quello del bar di Stellone, proprio la   sera in cui la Fiorentina giocava in casa contro la Juve, con conseguente chiusura anticipata del bar;– perdita di euro settantanove transitati dalle tasche di Stelio a quelle del Buccianti nel corso della partita di poker col morto conseguente alla notte passata per cause di forza maggiore a casa del signor sindaco, visto che le magioni di entrambi erano irraggiungibili;– perdita della verginità di Gregoretti Susanna, residente nel limitrofo comune di Campagnaia, impossibilitata a tornare al proprio paese dopo aver visto la Festa della Panca in compagnia del fidanzatino Nicola Maneschi Palla e quindi ospitata a casa Maneschi per la notte, durante la quale il fidanzato è andato in camera degli ospiti a recarle conforto e da cosa nasce cosa, si sa.
Con questi numeri, lungi dal fornire dati definitivi, si vuole solo chiarire per quali validi motivi, la mattina dopo la nevicata, molte persone in paese si svegliarono con uno stato d'animo parecchio diverso dal solito."
Marco MalvaldiMilioni di Milionipag. 73