Tutti dicono che bisogna andare dove stanno i lettori. E poi dicono che il lettore dovrebbe essere coinvolto nella storia. Perché essa, la storia voglio dire, ha parecchi retroscena che possono interessare, e nel XXI secolo chi legge cerca proprio quel “qualcosa” in più. Capace di conquistarlo, di appassionarlo. E visto che esiste la Rete, e i mezzi per questo tipo di condivisione non mancano di certo, perché non farlo?
Insieme nel buio su Facebook
Ma siamo certi che i lettori stiano su Facebook? Non ne ho la più pallida idea, in realtà. Però ho creato una pagina dedicata a “Insieme nel buio”, proprio su Facebook. Perché?
Come: “Perché?”. Per vedere l’effetto che fa. I post sono programmati (non ho tutto questo tempo), e non credo che ne aprirò altre. Se avrà appena un po’ di successo, credo che cambierò il suo nome per assegnarle il mio, ed essere così libero di parlare anche del resto della mia produzione.
Perché non l’ho già fatto? Perché prima desidero vedere l’effetto che fa.
Ma come si gestisce una pagina dedicata per esempio a un ebook? Buona domanda, grazie.