Alcune lettrici mi hanno chiesto di scrivere anche dell’altra Parigi, quella Vera e non modaiola.
Avete la nausea di sfilate, presentazioni, streetstyle ed eventi?! Vi capisco, anche io! Quindi vi do tregua (almeno per qualche giorno).
Questa è la Parigi che amo.
- Amo passeggiare senza meta e senza cartina alla mano, perdendomi tra le vie di Parigi. Perché per ritrovare la strada di casa c’è sempre tempo.
- Amo fare spesa e tornare a casa con mille bustine cariche di delizie e una baguette paysanne sotto al braccio. I miei posti preferiti: le marché du President Wilson, quello des Enfants Rouges, quello di rue Mouffetard. Ma anche le piccole gastronomie del Marais e la Grande Epicerie de Paris.
- Amo il brunch da Mariage Frères. Anche se alla domenica bisogna fare la fila in mezzo ad orde di turisti italiani e giapponesi, e i camerieri mi compatiscono gentilmente perché pranzo da sola.
- Amo (sottoterra) un punto particolare di Parigi: un crocevia di Chatelet dove può capitare di imbattervi un quartetto d’archi che suona Pachelbel… e di ritrovarvi con le lacrime agli occhi.
- Amo certe sere quando il cielo terso si tinge di rosa, la luce diventa liquida e i palazzi bianchi si illuminano. Nessuna città è come Parigi al crepuscolo.
- Amo i tetti d’ardesia e i balconi di ferro battuto dei palazzi hausmaniani. La felicità deve essere avere un buen retiro sotto uno di quei tetti grigi.
- Amo ascoltare la gente che parla. Anche quando lo fanno precipitevolissimevolmente e non capisco un H.
- Amo l’Ile Saint LOuis. E Notre Dame di notte.
- Amo sgranocchiare macarons. Ma vi prego… che siano quelli di Pierre Hermé (e nel prossimo post vi spiegherò dettagliatamente il perché).
- Amo i ristoranti gourmand di Parigi perché a pranzo hanno prezzi piccoli piccoli. Quindi vi consiglio di risparmiare i circa 15 euro di un panino con bibita e di investirne una trentina in un’esperienza indimenticabile.
- Amo ripartire perché ogni volta ho la sensazione che si tratterà solo di un au revoir.
Ci sono anche cose che odio naturalmente:
- Odio le giapponesine da Chanel. Perché se trovano quello che vogliono fanno baccano e si immortalano con le manine atteggiate a V di vittoria. E se invece non lo trovano fanno baccano piangendo.
- Per le sciocchine che pensano che nelle città della moda si respiri lusso allo stato puro anche in metro: je suis desolée! Nella metro di Parigi si respira puzza allo stato puro. E naturalmente è una cosa che odio.
- Odio la mania di lavare le strade. Perché al mattino, anche se non ha piovuto, è tutta una pozzanghera.
- Odio la baguette tradizionale perché dopo mezza giornata diventa di gomma.
- Odio il fatto che il Marais stia diventando ogni anno sempre più turistico e commerciale e che la maggior parte delle piccole botteghe cui ero affezionata non esista più.
Piccole note di viaggio.
Le scoperte della settimana.
Le Buisson Ardent
25, rue Jussieu
M 7 e 10, Jussieu
Bistrot gastronomique
L’Alivi
27, rue Roi de Sicile
M 1, Saint Paul
Ristorante Corso
La Parigote
4, rue Roi de Sicile
pret-à-porter
I classici:
Mariage frères
per il brunch o per il rito pomeridiano del té
L’ as du falafel
34, rue des Rosiers
M 1, Saint Paul
I migliori falafel di tutto il Marais.
Il locale è orribilmente squallido ma si sa che la bontà dei falafel è inversamente proporzionale alla pulizia del locale.
Recensito anche dal NY Times!
Le 404
69, rue de Gravilliers
M 3 o 11, Arts et Métiers
Il mio ristorante marocchino preferito, sublime!
A la bonne renommée
26, rue Vieille du Temple
M 1, Saint Paul
sartoria folk-etno-chic
Manoush
75, rue Vieille du Temple
M 1, Saint Paul
E se volete scoprire tutti i miei indirizzi parigini andate qui.