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La Parte degli Angeli di K. Loach

Creato il 12 dicembre 2012 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Una commedia in bilico tra risate e drammi

Le commedie inglesi hanno sempre avuto retrogusto amaro rispetto a quelle prodotte negli States. Eppure La parte degli Angeli nei cinema dal 13 Dicembre, sembra rompere la tradizione anglosassone, regalando un mix ben congeniato di dramma e commedia. Diretto dal famoso Ken Loach, il lungometraggio potrebbe non brillare ai botteghini, ma sicuramente riuscirà ad intrattenere ed emozionare.

Presentato al recente Festival di Cannes, il film focalizza la sua attenzione, ancora una volta, sulla disoccupazione giovanile in Gran Bretagna, ma con un approccio più leggero rispetto ai canoni del regista. Ci troviamo in quel di Glasgow dove il giovane Robbie, già recidivo, evita il carcere perché il giudice decide di puntare sulla sua capacità di recupero visto che la sua altrettanto giovane compagna sta aspettando un figlio. Viene così affidato a Rhino che è il responsabile di un gruppo di persone sfuggite al carcere e condannate a compiere lavori socialmente utili. Dopo aver assistito a un pestaggio, di cui Robbie diviene vittima, Rhino decide di aiutarlo. Scoperta la sua particolare sensibilità gustativa per quanto riguarda i vari tipi di whisky, decide di introdurlo nell’ambiente. È così che a Robbie e ad alcuni suoi compagni di rieducazione viene l’idea di un ‘colpo’ del tutto anomalo che però potrebbe offrire loro un futuro sereno.

Ken Loach quindi, sfruttano i canoni di una divertente commedia dal sapore decisamente politicamente scorretto, torna a riflettere sui problemi che la società moderna sta vivendo in questo periodo tanto burrascoso. Inoltre sceglie la città di Glasgow come scenario, per delineare il ritratto di alcuni uomini comuni che cercano di destreggiarsi tra i tanti problemi quotidiani. Il regista si focalizza quindi su Robbie; etichettato come “una persona irrecuperabile”, si rivelerà invece un personaggio molto interessante, sfaccettato, e l’unico che potrebbe avere una possibilità di riscatto e di redimersi dagli errori commessi in passato. Con il fido sceneggiatore Paul Laverty, il regista utilizza come leva narrativa, il momento che, per ogni essere umano degno di questo nome, è costituito dalla nascita di un figlio. Decidere di averlo nonostante tutto significa, oggi, sperare apparentemente contro ogni speranza.

Non sto qui a svelarvi altri particolari del film di Loach, perché come lui stesso ha dichiarato in alcune interviste, i suoi lungometraggi sono da assaporare lentamente per poterne carpire ogni più piccolo dettaglio. La Parte degli Angeli quindi non solo riassume “la poetica” del regista, ma è soprattutto un ritratto spassionato di una società in crisi che di fronte ad ostacoli insormontabili, non si dà per vinta e guarda ben oltre le proprie capacità per mantenere accesa la fiamma della speranza.

La Parte degli Angeli al cinema dal 13 dicembre.

di Carlo Lanna

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