La partita di Mazzocchi

MILANO. Notte da occhi a fessura, ma la redazione di Calciolab c’è e segue l’Italia con attenzione. La partita è uno spettacolo niente male e tiene svegli. Il telespettatore, però, è un animale evoluto, che non puoi beffare facilmente. Allora capita di capire che. in casa Rai. ci sono un paio di modi diametralmente opposti di recare servizio pubblico a chi guarda. Il primo è quello di Stefano Bizzotto, che conosco e che nella sua nuova veste di prima voce della nazionale nella tv di stato si cala regalando a chi guarda una preziosa lettura della partita. Spiega, racconta, accompagna le immagini di un match tambureggiante. Si prende perfino il lusso di leggere tatticamente  senza sbagliarla. D’altronde si tratta di un collega preparato, cresciuto alla scuola di Roberto Beccantini, di collega che spende qualche migliaia di euro annui per informarsi con riviste e dvd di calcio estero provenienti da tutto il mondo (con una particolare predilezione per la Germania).

L’altra metà della medaglia si chiama Marco Mazzocchi, il quale, mentre sta lavorando sulla partita, essendo il frontman della trasmissione. si sollazza con il telefonino in mano e twitta. Twitta assai e fa quasi una web cronaca della partita, chiacchierando amabilmente con i suoi amici vip, perchè lui è un vip, Alena Seredova ed Ezio Greggio, ma pure con l’amico Zazzaroni. Se le fanno e se le cantano, con Mazzocchi che regala due o tre ruvide impressioni. La prima: ogni suo tweet costa una fettina di canone che paghiamo noi… visto che sta lavorando, quando il giornalista fa il vip non è più un giornalista e, infine, che necessita di un corso per l’uso di twitter. Il cinguettio, caro Marco, è altra cosa rispetto a un semplice “Entra Giovinco”. Magari quando ci incontriamo, ti regalo due dritte.