La data della santa Pasqua varia ogni anno. L’unica certezza che abbiamo è che cade sempre di domenica. Per calcolarla si fa riferimento alla luna: cade la domenica successiva al plenilunio che segue l’equinozio di Primavera. Ci si ricollega così alla Pasqua ebraica, festa durante la quale avviene la passione, la Morte e la Resurrezione di Gesù. L’ Ultima Cena avvenne la sera del primo plenilunio primaverile e la festa dei Cristiani fu fissata per la domenica successiva. La Pasqua si dice “alta” se arriva presto nell’anno, al massimo intorno al 22 Marzo. Si dice “bassa” se arriva tardi, cioè al massimo entro il 25 Aprile, in ogni caso la si fa cadere generalmente in Aprile. La domenica che precede la Pasqua è la Domenica delle Palme e con essa ha inizio la Settimana Santa. Viene denomicata anche “De Passione Domini” ed è festeggiata anche da Ortodossi e Protestanti. Ricordiamo il trionfale ingresso di Gesù in Gerusalemme a dorso d’asino, tra la folla in festa che lo accolse agitando in aria rami di palma. Oggi ricordiamo questo importante momento non più con i rami di palma, ma con i rami d’ulivo, che una volta benedetti dal Parroco vengono dai fedeli portati nelle loro abitazioni in segno di protezione divina. Durante la lunga Messa viene letta a più voci, la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Per settimana Santa intendiamo la celebrazione commemorativa degli eventi legati agli ultimi giorni di vita di Gesù, compresa la Passione, la Morte e la Resurrezione. Per tutta la Chiesa Cattolica si susseguono cerimonie liturgiche, a volte di carattere popolare che stanno ad indicare le solennità del momento liturgico. Il lunedì, il martedì ed il mercoledì la Chiesa ricorda in modo deciso e forte, il tradimento di Giuda. Il giovedì santo non viene celebrata l’Eucarestia nella parrocchie durante la mattina, ma si celebra un’unica messa serale che viene chiamata MESSA IN CENA DOMINI. Durante tale Messa viene ricordata l’ultima Cena di Gesù con i suoi discepoli, l’Eucarestia e il ministero sacerdotale. Al termine della funzione gli altari e le croci vengono coperti da veli, le campane sono “legate”. In Diocesi il Vescovo insieme ai presbiteri e ai diaconi consacra gli olii santi e rinnova le promesse di adesione all’ordine sacerdotale.(La suggestiva processione notturna degli Otto santi a Ruvo).
(quadro del Caravaggio, Deposizione, 1602-1604, Musei Vaticani, Roma.)Il Venerdì Santo ricordiamo la morte di Gesù sulla croce, che avviene verso le quindici circa del pomeriggio. La celebrazione della passione avviene con la Liturgia della parola, con l’adorazione della croce e con la comunione utilizzando i presantificati, ovvero ostie consacrate nei giorni precedenti e custodite nel tabernacolo, in quanto il Venerdì santo non avviene il momento dell’Eucarestia. In molti luoghi si celebra anche una Via Crucis.Viene anche prescritto il digiuno completo e l’astensione dalle carni, fatta eccezione per i bambini. Arriviamo al Sabato Santo nel quale si porta la comunione soltanto agli ammalati in punto di morte. Nella notte si festeggia la solenne Veglia pasquale, sicuramente la liturgia più importante di tutto l’anno liturgico. Durante la veglia si celebrano: la liturgia del fuoco con l’accensione di un cero pasquale che porta luce alle candele tenute in mano dai fedeli. Questo cero sul quale viene incisa una croce e le lettere dell’alfa e dell’omega, rimane acceso sino alla Pentecoste e verrà utilizzato durante i Battesimi e le esequie. A seguire, la liturgia della parola con la lettura di sette brani dell’antico Testamento. Ritorna il canto del Gloria, che dalla Quaresima era stato sospeso e la lettura del Vangelo nella parte che descrive l’apparizione degli angeli alle donne la mattina di Pasqua, con l’annuncio della resurrezione. Continuiamo con la liturgia battesimale che rinnova le promesse da parte dei fedeli e dei catecumeni. Infine la liturgia eucarestica, nelle forme più solenni. Arriviamo infine alla domenica di Pasqua che continuerà nella sua forma più spirituale per altri otto giorni, sfociando nella “Ottava di Pasqua”, per terminare nella II domenica di Pasqua, chiamata anche “In Albis”. Questa giornata è dedicata da papa Giovanni Paolo II alla Divina Misericordia.
(Enna, momento della processione del Cristo morto.)Buon venerdì di passione che porti riflessione, silenzio e preghiere per tutti.