Un mio caro amico dice che penso troppo, forse ha ragione, e forse è anche per quello che scrivo di continuo, altrimenti credo mi scoppierebbe il cervello. La paura della solitudine è qualcosa che occupa spesso i miei pensieri, soprattutto in questo ultimo periodo di cambiamenti. Non mi riferisco solamente alla paura della solitudine in viaggio, anche se tutto in realtà è partito da lì, ma direi piuttosto in generale.
La solitudine per l’artista è come un’amante occasionale, ci vai a letto, ci condividi i momenti più intimi della tua vita, ma allo stesso tempo non è una compagna con cui ti impegneresti seriamente. Donna Solitudine è bella e dannata, ci passeresti le settimane ma poi entra in gioco la paura. Ti stacchi, non la cerchi più, la relazione con lei diventa travagliata, sofferente e bellissima. Ti manca ma allo stesso tempo sai che non puoi concederti a lei per sempre. Credo che per il viaggiatore il rapporto sia simile.
Donna Solitudine la immagino come una donna dalle forme generose, dai capelli neri e lunghi, e in scala di grigi. Affascinante, retrò e malinconica. È colei che ti conosce meglio e che accetta ogni lato di te senza fartelo pesare, ma allora perché si ha paura della solitudine?
Ho sempre viaggiato in compagnia, ma quest’anno è l’anno in cui inizierò a viaggiare sola, per cui misto all’eccitazione di provare qualcosa di nuovo, c’è la paura della solitudine. Solitudine significa godere della compagnia di sé stessi e penso sia una delle cose più difficili in assoluto. Non credo sia la paura della solitudine a turbarmi ma la paura di annoiarmi. Ok, gaffe epocale, credo di aver appena affermato di temere di essere una persona noiosa!
Fondamentalmente credo si abbia paura a stare soli con sé stessi perché non si è abituati a gestirsi, e probabilmente il fatto di mettersi a nudo ci disturba. Pirandello parlava di maschere, ma che maschera possiamo mettere al nostro io per noi stessi? Nessuna, credo sia questo ciò che si tema in assoluto.
Sto andando per gradi, inizio con due giorni, ma il mio obiettivo è quello di preparare me stessa alla possibilità di un viaggio in solitaria decisamente più lungo, di cui ancora non ho delineato i contorni. I buddisti si rinchiudono nel silenzio per la meditazione, cercano loro stessi nella più completa delle solitudine per arrivare in alto, credo che già questa debba riuscire a farmi/ci vedere la solitudine come qualcosa di positivo, di cui non si debba avere timore, come un canale che ci collega con i lati più nascosti di noi stessi.
Magari appena capisco come ci si convive ci scrivo sopra un post, per ora vi chiedo, voi perchè avete paura della solitudine?
