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La Paz e l’amazzonia boliviana

Creato il 09 luglio 2010 da Goofy81

La Paz e l’amazzonia bolivianaLa Paz e l’amazzonia boliviana
Eccoci finalmente dopo quasi 2 settimane…scusate la latitanza ma non è cosa facile trovare collegamenti internet decenti in Bolivia….per non parlare dei wi-fi che sono praticamente inesistenti…motivo per cui dovrete attendere ancora un pochino per vedere le foto…splendide foto aggiungerei visti i posti meravigliosi dove siamo stati e visto quanto sta diventando bravo il mio morosetto….comunque domani lasciamo definitivamente la Bolivia per entrare in Peru, magari lì la situazione internet sarà più agevole. Intanto vi racconto di queste ultime due settimane nelle quali abbiamo attraversato ambienti molto diversi tra loro.
Ci eravamo lasciati a Sucre…da li ci siamo spostati nella capitale dimenticando ancora una volta il clima primaverile per rinboccare nuovamente maglioni e giacche pesanti. La Paz è grande, assolutamente caotica e assolutamente inquinata…ma è animata da una certa atmosfera folkloristica…si sviluppa in un canalone scavato nell’Altopiano e nei relativi pendi della valle ed è collocata a 3500m sul livello del mare. Per godere a pieno della bellezza della città bisogna concedersi una visita della parte alta…da qui la vista è assolutamente meravigliosa e toglie letteralmente il fiato…il perchè è difficle da spiegare….lascio parlare le foto appena ne avranno la possibilità. Per il resto la città è molto vivace e viva disseminata di bancarelle in ogni dove…come in tutta la Bolivia la vita si sviluppa nelle strade e quindi essenzialmente nei mercati.
Dopo 3 notti a La Paz ci siamo spostati verso la parte amazzonica con una sosta immeritata nel piccolo paese di Coroico a circa 3 ore dalla capitale. La nostra odiosissima guida lo descriveva come l’Eden della Bolivia, in realtà è solo un piccolo paese immerso nelle Yungas, con un clima piacevole e niente di più. Da qui abbiamo preso un pulmann per Rurrenabaque, la vera ammazzonia boliviana….il viaggio è stata un autentica odissea….18 ore su strada sterrata, saltando come grilli e mangiando polvere…è non è tutto….le ruote del pulmann sfioravano in continuazione il ciglio della strada che dava su dirupi di 50-100 metri….in assoluto il viaggio più pericoloso della mia vita…però ne è valsa la pena. Rurrenabaque è circondata dalle riserve naturali tra le più belle della Bolivia, ricche di flora e di fauna. Gode di un clima tropicale che nella stagione della piogge diventa insopportabile per umidità e zanzare, ma nella stagione secca, che è per l’appunto quella in cui ci siamo stati noi, il clima può essere molto piacevole, specie dopo tutto il freddo che abbiamo patito noi negli ultimi tempi. Il paese di per sè non offre molto, però è carino, sviluppato sulle rive di un fiume e circondato da colline ricoperte di boschi. Abbiamo preso un tour di 3 giorni per visitare la zona della pampas, dove la fauna è incredibile. Essendo stagione secca la fauna è più scarsa che nella stagione delle piogge, ma rimane comunque impressionante….per lo più la guida ci ha confessato che molti turisti che capitano nella stagione delle piogge, il secondo giorno di tour chiedono di tornare indietro perchè le temperature sono insopportabili e le zanzare ti mangiano vivi. La pampas è una zona pianeggiante attraversata da fiumi che nella stagione della piogge aumentano talmente tanto la portata d’acqua che il livello della stessa si alza di ben 10 metri ricoprendo tutta la pampas,la quale diventa un unico grande “lago”. Siamo partiti la mattina con la jeep per raggiugere il fiume dove abbiamo fatto 3 ore di navigazione in piccole imbarcazioni….e già qui abbiamo cominciato ad assaporara la fauna della zona: coccodrilli, caimani, scimmie, tartarughe, uccelli di ogni tipo….assolutamente incredibile. Il nostro gruppo era formato solo da 3 persone più la guida. Abbiamo avuto il piacere di conoscere Debora, un’avventurosa signora inglese residente da più di 20 a Gerusalemme. Parlare con lei del suo paese, delle sue scelte di vita e delle sue credenze è stato interessante…Verso le 16:30 siamo arrivati all’accampamento, in riva al fiume, tutto costruito su palafitte, per il fatto che, come dicevo prima, durante la stagione delle piogge il livello dell’acqua si alza enormemente….un posto davvero bellissimo dove mi sarei fermata un altro mese …certo si dormiva in camerate su letti che di letti avevano ben poco, i bagni erano spartani e le docce rigorosamente fredde…e se di notte ti capitava di dover uscire a fare pipì tenevi gli occhi ben aperti per paura di trovare qualche serpente…ma la mattina ti svegliavi al suono degli animali che onoravano il sole con il loro canto (o urlo nel caso delle scimmie)…assolutamente incredibile…i suoni della foresta sono rilassanti anche quando sono più simili ad un frastuono che altro…e bisogna farci l’abitudine….di notte per esempio non è facile dormire perchè c’è sempre qualcuno e qualcosa che si fa sentire…per esempio ogni tanto durante la notte si sentivano dei tonfi venire dall’alto…abbiamo scoperto poi che erano le scimmie che lanciandosi da un albero all’altro si lasciavano cadere sui tetti con dei tonfi che rigorosamente ti svegliavano…le scimmie sono animali meravigliosi e simpatici…in particolare c’erano queste scimmie (mono amarillo), piccoline e gialline, che giravano spesso attorno all’accampamento, specie intorno alla cucina ed erano troppo carine….la sera del primo giorno dopo cena siamo saliti nella nostra piccola barchetta per osservare i coccodrilli e i caimani che banchettavano. Puntando le pile lungo il fiume si potevano vedere i loro occhietti che di notte sono rossi….erano davvero tantissimi. Siamo tornati all’accampamento a motore spento per godere dei suoni della natura e per guardare il cielo stellato.
La mattina seguente ci siamo svegliati presto, verso le sei, siamo saliti nuovamente nella nostra barchetta per ascoltare il risveglio della natura e per vedere il sole sorgere….bellissimo…la stessa mattina ci attendeva la ricerca dell’anaconda…muniti di stivaloni di gomma ci siamo inoltrati nel terreno dei serpenti: una specie di palude fangosa dove affondavi di 40cm ad ogni passo, rischiando di non uscirne più….tipo sabbie mobili…purtroppo dopo ore di estenuante camminata sotto il sole di serpenti nemmeno l’ombra…beh a dire il vero alla fine abbiamo visto un’anaconda però era morta….è stata una mattinata impegnativa, soprattutto per il sole cocente e l’umidità…onestamente credevo che in queste zone si vedessero strisciare i serpenti in ogni dove: sopra, sotto, di lato…in realtà sono animali timidi che appena sentono una vibrazione scappano…ho visto solo un serpente in questo tour….il primo giorno la nostra guida nella passerella dell’accampamento ha agguantato un serpente lungo 2 metri…era un serpente innocuo che però morde…e infatti il povero Ronin è stato morso su una spalla….
Il pomeriggio del secondo giorno siamo andati a pescare i pirana…io ho capito che non sono portata per la pesca ma mi diertivo a immergere il filo con la carne appesa all’amo e vedere la velocità con la quale se la pappavano….incredibile…la nostra guida ha pescato alcuni piccolo pirana che poi ha gettato nuovamente in acqua…e comunque i pirana qui si mangiano e dicono che sono pure buoni….Matteo ha pescato solo 4 pescigatto…è tornato dalla battuta di pesca sconfitto e deluso.
La mattina dell’ultimo giorno siamo andati a cercare i delfini rosa….nuotare con loro è sicuro perchè sono dotati di un sonar tramite il quale cacciano gli altri predatori, quali coccodrilli e serpenti. Purtroppo in questa stagione non ce ne sono molti di delfini rosa….però un paio li abbiamo scovati….subito c’era il timore dei pirana visto che ci siamo fermati esattamente dove il giorno prima li avevamo pescati (e vi assicuro che erano tanti)…poi ci siamo fatti coraggio e ci siamo tuffati….effettivamente i pirana si avvicinano e mordono solo se sentono odore si sangue, perciò non abbiamo corso alcun pericolo…certo è che all’inizio fa un certo effetto sapere che si sta nuotando in acqua infestate da animali pericolosi come i caimani e i pirana….i delfini rosa sono animali amichevoli e curiosi e tendono ad avvicinarsi all’uomo…infatti sono riuscita a scattare qualche foto a Matteo con il delfino a distanza ravvicinata. Dopo pranzo abbiamo raccolto le nostre cose per tornare a Rurre, 2 ore di barca e quasi 3 infinite ore saltando sulla jeep sulle solite strade sterrate….siamo tornati a Rurre completamente ricoperti di polvere.
Voto esperienza sulla pampas: 10+ . Per me è stato semplicemente incredibile, denso di emozioni e vero….vero il contatto così ravvicinato con la natura, veri gli animali, veri i tramonti e vere le stellate…mi ci sarei fermata un mese….per assaporare meglio la realtà di questo mondo…mai avevo vissuto un’esperienza così piena.
Quando riusciremo a caricare le foto potrete vedere tutti gli animali con i quali siamo venuti in contatto con i relativi nomi…per questo non mi sono dilungata molto sulla descrizione degli stessi.
Il ritorno al La Paz, visto che non avevamo intenzione di rischiare ancora una volta la vita,l’abbiamo fatto in aereo, che alla fine dei conti non ci è costato molto (poco più di 50 euro a testa…..ma la nostra vita vale di più). Dalla capitale ci siamo spostati subito a Copacabana, ma di questa e del lago Titicaca vi parleremo la prossima volta.
PS: volevo rispondere un attimino a te Francy…..hai detto un sacco di cose vere…è vero che il turista/viaggiatore ha sempre l’handicap di dover superare il muro di “pregiudizi” di queste persone….e l’handicap più grosso ancora è che per quanto ti sforzi di essere imparziale e di guardare la realtà con occhi puri e liberi da pregiudizi, solo con curiosità….a volte fai l’errore di fare dei confronti…e perchè no, anche di portare dei giudizi….su persone che dei tuoi giudizi non se ne fanno niente…questa è la cosa più difficile da superare quando viaggi in ambienti così diversi dal tuo mondo….bisognerebbe registrare, riderci sopra ad alcune situazioni che magari sono un pò ridicole…e accettare la realtà per quella che è…magari a volte insorge solo un pò di stanchezza….perchè ti manca la tua “casa”….o meglio ti mancano le tue radici….la tua famiglia…e allora sei un pò meno propenso ad “accettare” tutto…altri momenti ragioni a freddo sule situazioni e trovi una risposta a tutto quello che ti sembrava così assurdo….
è vero anche quando dici che per capire davvero la realtà di un luogo bisogna fermarcisi di più, bisogna immergersi più profondamente nella cultura locale….cosa che magari ti permette di acquisire anche un pò di rispetto da queste persone che a volte si dimostrano diffidenti….però come hai detto tu c’è la voglia di vedere tante cose, con il rischio magari di perdersi la qualità del viaggio….chiedo scusa per questa mancanza, ma questo è tutto cio di cui abbiamo bisogno ora….avevamo voglia magari di provare a fare del volontariato da qualche parte qui in Sud America o di immergerci in qualche modo di più nelle culture locali….però alla fine ci siamo sempre trovati a voler muoverci ancora e ancora….e quello che è successo è che un’esperienza come quella di cui parli tu ancora non l’abbiamo fatta….in un altro viaggio magari…
Un abbraccio a tutti…ci mancate….Silvia



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