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La pazienza.

Da Wising
Sarà una settimana tosta.
Due giorni a Roma, un paio di riunioni, un giorno a Ferrara e quel santo graal del worklife sparisce di nuovo.
Sto facendo strani sogni in questo periodo, tutti in qualche modo inerenti il cambiamento e le sue difficoltà correlate. In ogni sogno ne esco bene, ma la fatica e' tanta.
Sto certamente somatizzando pensieri e desideri, come mio solito.
Quindi o a breve implodo, o trovo la soluzione.
Dicono che il pensiero positivo sia strategico e necessario in questi frangenti, ci provo ;)
Comunque, anche trotterellare in giro ha qualche lato positivo.
Ho diverse ore di silenzio, per esempio, che è una cosa che mi ricarica molto.
Lasciare liberi i pensieri mi riposa, quel momento in cui puoi permetterti di non programmare l'azione successiva.
Mi si rinfranca la pazienza anche.
Ieri GF mi chiedeva: ma tu avresti mai immaginato di avere tutta questa pazienza un giorno?
Lo diceva mentre con voce da amorevole mamma cercavo di convincere Cig a mangiare,  eroica contro il vento a raffica dei suoi NO.
NO e' la parola che gli viene proprio bene, subito, senza neppure cercarla.
E NO e' stata anche la mia risposta, che non sarei paziente di natura, ma ho scoperto che la pazienza la coltivi, tipo il basilico, ma è più difficile.
Poi ti dimentichi quanta cura metti in questa coltivazione di pazienza. Ogni volta che lo vedi felice, in ogni abbraccio e ciao ciao con la manina, in ogni conquista e scoperta.
Però ecco, se dovessi trovare un lato duro e difficile dell'essere genitori, io direi l'avere (tanta) pazienza.
Così quando vado via e ho modo di stare un momento ferma e silenziosa, e' sulla pazienza che lavoro e mi concentro. Perché  e' tipo i sali minerali, la devi reintegrare, di tanto in tanto.
E voi cosa coltivate?

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