Magazine Società

La pelle dell'orso

Creato il 17 maggio 2011 da Lanterna
Se è vero che i lupi mannari sono "uomini a rovescio" (ovvero con i peli rivolti verso l'interno, pronti a riversarsi fuori quando c'è la luna piena), io sono un orso mannaro. Solo che la maggior parte del tempo la mia pelle d'orso sta bene in vista e i miei cambiamenti di stato non sono determinati dalla luna.
Mi spiego: di mio, sono portata alla solitudine. Una bella chiacchierata, una serata fuori e poi ognuno a casa sua.
Ho sposato un uomo ancora più autosufficiente di me, nel senso che i rapporti sociali per lui sono ancora più superflui: gli bastano i suoi interessi, la sua famiglia e il suo lavoro (credo proprio in quest'ordine).
È anche con questa consapevolezza che ho voluto due figli, vicini il più possibile: al di fuori della scuola, loro giocano insieme e non mi sento "costretta" a tener conto della solitudine del figlio unico.
Con queste premesse, e sapendo che erano loro quelli più "a rischio" (nel senso che non conoscevano quasi nessuno e non erano stati loro a scegliere la compagnia), potete immaginare il valore di una frase come "È stata proprio una bella esperienza" sulle labbra di mio marito.
Come ha scritto qualcuno, un weekend con 15 famiglie che neanche si conoscevano tutte poteva essere un incubo. E invece è stato davvero piacevolissimo: è stata la realizzazione di quelle utopie di "convivenza solidale" di cui spesso si parla.
Per quanto mi riguarda, è stata la dimostrazione del fatto che io non sono asociale ed antipatica a priori: in un'occasione del genere, in cui c'erano tante persone interessanti e tanti bambini piacevoli, sono stata proprio bene.
Non vorrei esagerare, ma io con queste persone mi farei volentieri anche una vacanza più lunga, perché un weekend non mi è bastato per riuscire a chiacchierare con tutti.
E i bambini? Vi dico la verità, li ho persi di vista per intere ore. Consapevole del fatto che l'agriturismo era cintato e che bene o male c'erano genitori in ogni dove, li ho lasciati andare senza alcun ritegno (del resto, già a casa sono abbastanza liberi e consapevoli dei pochi pericoli della campagna). Li ho spesso trovati a giocare con bambini e genitori sparsi, in varie configurazioni.
Come per gli adulti, una delle cose che mi sono molto piaciute è che anche i bambini non hanno costituito gruppi "fissi" (a parte l'ovvia differenza di età, soprattutto per i "grandi") e hanno giocato tutti con tutti.
La cosa che mi è piaciuta di più? L'aver dimostrato che non è necessario andare in strutture attrezzate per far star bene adulti e bambini: basta qualche piccolo accorgimento. Senza costringere i bambini in spazi inadatti e senza rincoglionire gli adulti con bamboleggiamenti e animazioni.
Con un po' di dignità e molto divertimento.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :