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La pelle è una batteria solare per il cuore che viene caricata dal sole?

Creato il 08 dicembre 2012 da Corradopenna
La pelle è una batteria solare per il cuore che viene caricata dal sole?Qui di seguito la prima parte delle appendici all'articolo Sulfur Deficiency pubblicato da Stephanie Seneff (PhD) sul sito della fondazione Weston A Price.
Leggi anche la traduzione dell'articolo a partire dalla prima parte: Deficit di zolfo: un possibile co-fattore di obesità, malattie cardiache, morbo di Alzheimer e sindrome da fatica cronica.
Leggi anche gli articoli sullo zolfo organico e lo zolfo puro.
NB: il traduttore non ritiene di dover cambiare la propria dieta vegetariana, ma ha tradotto integralmente l'articolo.


La pelle è una batteria solare per il cuore che viene caricata dal sole?
Vi sono prove schiaccianti che i posti assolati forniscono protezione dalle malattie cardiache. Uno studio descritto in una edizione del 1996 di QJ Med [14] fornisce una approfondita analisi di dati provenienti da tutto il mondo che mostrano una relazione inversa tra le percentuali di malattie cardiache, un clima assolato ed una bassa latitudine. Per esempio, le percentuali di morti associate a problemi cardiovascolari per gli uomini tra i 55 e i 64 anni è stata del 761 per 100.000 a Belfast, in Irlanda del Nord, ma solo del 175 a Tolosa, in Francia. Mentre il fattore biologico che ovviamente è influenzato dalla luce del sole è la vitamina D, studi condotti specificamente sui livelli di vitamina D sono stati inconclusivi, con alcuni dati che mostravano persino un significativo aumento di rischio di malattie cardiache correlato ad un aumentato di assunzione di integratori di vitamina D2 [12].
La pelle è una batteria solare per il cuore che viene caricata dal sole?
Io credo innanzitutto che sia molto importante la distinzione tra vitamina D3 e vitamina D3 sulfatata, e che lo stesso valga per la distinzione tra vitamina D2 e la vitamina D3. La vitamina D2 è la forma base della vitamina. Essa lavora in modo similare alla vitamina D3 per quanto riguarda il trasporto di calcio, ma non può essere sulfatata. Inoltre il corpo apparentemente non è capace di produrre la vitamina D3 sulfatata direttamente dalla sua forma non sulfatata [19] (la qual cosa implica che il corpo umano produce la vitamina D3 sulfatata direttamente dal colesterolo sulfatato). Non sono a conoscenza di altre fonti di cibo a parte il latte crudo che contengono vitamina D3 nella forma sulfatata. Quindi quando gli studi controllano o gli integratori di vitamina D o il livello di vitamina D nel sangue, essi non centrano l’aspetto cruciale per la protezione del cuore, che io penso sia il livello di vitamina D3 sulfatata nel sangue.
Inoltre ritengo estremamente probabile che la vitamina D3 sulfatata non sia l’unica cosa che dipende da una maggiore esposizione al sole, e forse nemmeno la più importante. Dal momento che il colesterolo sulfatato e la vitamina D3 sulfatata hanno una struttura molecolare molto simile, supporrei che entrambe siano prodotte nella medesima maniera. E dal momento che per la sintesi della vitamina D3 sulfatata serve l’esposizione al sole, sospetto che anche la sintesi del colesterolo sulfatato sfrutti l’energia della radiazione solare.
Sia il colesterolo che lo zolfo offrono protezione alla pelle dal danno che la radiazione provoca al DNA cellulare, il tipo di danno che può causare il cancro alla pelle. Il coleserolo e lo zolfo vengono ossidati dall’esposizione alle alte frequenze dei raggi solari, agendo così come antiossidanti che permettono di “prendere il sole” per così dire. L’ossidazione del colesterolo è il primo passo nel processo col quale il colesterolo si trasforma in vitamina D3. Il biossido di zolfo presente nell’aria viene convertito non enzimaticamente nello ione solfato grazie all’esposizione al sole. Questo è lo stesso processo che produce la pioggia acida. L’ossidazione da solfuro (S-2) a solfato (SO4 -2), reazione fortemente endotermica [15], converte l’energia del sole in energia chimica contenuta nei legami zolfo-ossigeno, agganciando simultaneamente quattro atomi di ossigeno. L’aggancio dello ione solfato al colesterolo o alla vitamina D3 è una trovata ingegnosa, perché rende queste molecole solubili nell’acqua e quindi facilmente trasportabili attraverso il circolo sanguigno.
La pelle è una batteria solare per il cuore che viene caricata dal sole?
Il solfuro di idrogeno (H2S) si trova nel sangue in piccole quantità. Essendo un gas esso diffonde nell’aria dai capillari vicini alla superficie della pelle. Quindi è ipotizzabile che noi dipendiamo da batteri nella pelle per convertire il solfuro in solfato. Non sarebbe la prima volta che gli esseri umani hanno costruito una relazione simbotica con i batteri. Se ciò fosse vero, allora lavare la pelle con un sapone antibiotico sarebbe una pessima idea. In natura esistono batteri fototropici, come il Chlorobium tepidum, che possono convertire H2S in H2SO4 [39 , 36], nelle caldare sulfuree del parco di Yellowstone. Questi batteri altamente specializzati possono convertire l’energia della luce del sole in energai chimica immagazzinata nello ione solfato.
Un’altra possibilità è che noi abbiamo cellule specializzate nella pelle, possibilmente i cheratinociti, che siano capaci di sfruttare la luce solare per convertire il solfuro in solfato, utilizzando un meccanismo fototropico simile a quello del Chlorobium tepidum. Questo sembra abbastanza plausibile, specialmente considerando che sia i cheratinociti che il Chlorobium tepidum possono sintetizzare un interessante cofattore dell’assorbimento dei raggi UV-B, la tetraidrobiopterina. Questo cofattore si trova universalmente nelle cellule dei mammiferi, ed uno dei suoi ruoli è quello di regolare la sintesi della melanina [34], il pigmento della pelle che è associato all’abbronzatura e che protegge la pelle dal danno dell’esposizione alla luce ultravioletta [9]. Tuttavia la tetraidrobiopterina è molto rara nel regno dei batteri, ed il Chlorobium tepidum è uno dei pochi batteri che lo può sintetizzare[37].
Adesso puntualizziamo quanto è fondato su dati certi e quanto è basato su congetture. Non c’è alcun dubbio che la pelle sintetizzi il colesterolo sulfatato in grandi quantità, ed è stato suggerito che la pelle è il maggior fornitore di colesterolo sulfatato per il sangue [35]. La pelle inoltre sintetizza la vitamina D3 sulfatata in seguito all’esposizione alla luce solare. La vitamina D D3 è sintetizzata a partire dal colesterolo, con gli oxysteroli (creati grazie all’esposizione alla luce solare) che rappresentano un passaggio intermedio della reazione (gli oxisteroli sono forme di colesterolo con gruppi idrossilici attaccati in varie parti della catena di atomi di carbonio). Il corpo umano non può sintetizzare la vitamina D3 sulfatata a partire dalla vitamina D3 [19] e quindi l’aggiunta del solfato deve avvenire prima, con la produzione del colesterolo sulfatato o dell’idrossi-colesterolo sulfatata, che vengono quindi all’occorrenza convertiti in vitamina D3 sulfatata o portati fuori così come sono.”
Un altro significativo aspetto delle cellule della pelle è il fatto che esse immagazzinano ioni solfato attaccati a molecole che sono universalmente presenti nella matrice intercellulare, come l’eparano solfato, la condroitina solfata, e la cheratina solfata [26]. Inoltre è stato dimostrato che l’esposizione delle cellule produttrici di melanina (melanociti) a molecole contenenti zolfo ridotto (-2) portsa alla soppressione della sintesi della melanina [7], mentre l’esposizione a molecole quali la condroitina solfata che contiene zolfo ossidato (+6) porta ad un aumento della sintesi della melanina [18]. La melanina è una potente assorbitrice di luce ultravioletta, e potrebbe competere con lo zolfo ridotto per essere ossidata. È quindi logico che, quando lo zolfo viene ridotto, la sintesi della melanina dovrebbe essere soppressa, in modo tale che lo zolfo può assorbire l’energia solare e convertirla per creare legami chimici molto utili nello ione solfato.
Il solfato potrebbe essere convertito nuovamente in solfuro da una cellula muscolare nel cuore o da una cellula muscolare dello scheletro (recuperando l’energia da fornire alla cellula e liberando contemporaneamente l’ossigeno necessario per il metabolismo aerobico del glucosio), ed il ciclo si ripeterebbe di continuo.
Perché sto spendendo così tanto tempo a parlare di tutto questo? Bene, se ho ragione allora la pelle può essere vista come una batteria per il cuore ricaricata dal sole, e questo è un concetto notevole. L’energia dei raggi del sole viene convertita in energia chimica nei legami zolfo-ossigeno, e quindi trasportata attraverso i vasi sanguigni al cuore ed ai muscoli dello scheletro. Il colesterolo solfatato e la vitamina D3 solfatata sono portatori che liberano l’energia (e l’ossigeno) “porta a porta” alle singole cellule del cuore e dei muscoli scheletrici.
La pelle è una batteria solare per il cuore che viene caricata dal sole?
Il tipo di vita condotta attualmente, soprattutto negli Stati Uniti, stressa notevolmente questo sistema. Prima di tutto, la maggior parte degli statunitensi crede che ogni cibo contenente colesterolo sia insalubre, e quindi la loro dieta è estremamente povera di colesterolo. Le uova sono un'eccellente fonte di zolfo, ma siccome contengono molto colesterolo ci hanno consigliato di mangiarle raramente. Secondo, come ho discusso precedentemente, le fonti vegetali di zolfo ne contengono spesso troppo poco a causa della mancanza di zolfo nel terreno. Terzo, gli addolcitori di acqua rimuovono lo zolfo dall’acqua che beviamo, che altrimenti ne costituirebbe una buona fonte. Quarto, siamo stati scoraggiati dal mangiare troppa carne rossa, una eccellente fonte di zolfo contenente amino acidi. Finalmente, dottori ed altre fonti autoritarie ci hanno indotto a stare lontani dal sole e ad usare creme ad alto fattore di protezione solare ogni volta che ci esponiamo al sole.
Un altro signficante contributo è la dieta ad alto contenuto di carboidrati e basso tenore di grassi, che porta ad un eccesso di glucosio nel sangue, che causa a sua volta la glicazione delle particelle di colesterolo LDL e le rende incapaci di fornire il colesterolo ai tessuti. Uno di questi tessuti è la pelle, e quindi la pelle diventa ulteriormente sguarnita di colesterolo a causa del danno da glicazione subito dal colesterolo LDL. 
Bibliografia
1. G . Atmaca, “Antioxidant Effects of Sulfur-Containing Amino Acids,” Yonsei Medical Journal, Vol. 45, #5, 776-788, 2004.
2. A . Charlesby, et al., “Radiation Protection with Sulfur and Some Sulfur-containing Compounds” , Nature, Vol. 194, 782, May 26, 1962.
3. W.Gordy and I. Miyagawa, “Electron spin resonance studies of mechanisms for chemical protection from ionizing radiation”, Radiation Research, Vol. 12, 211-229, 1960.
4. M. Hirakawa, M. Oike, K. Masuda, and Y. Ito, “Tumor Cell Apoptosis by Irradiation induced Nitric Oxide Production in Vascular Endothelium”, Cancer Research, Vol. 62, 1450 1457, 2002.
5. H-S Kim and C. Alexander, Jr, “ESR Study of the Requirements for Sulfur Radical Formation in irradiated 6-MeMPR”, J. Korean Physical Society, Vol 16, No 2, 186-189, 1983.
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7. L .A. Kormarnisky, et al., “Sulfur: Its Clinical and Toxicologic Aspects,” Nutrition, Vol. 19, 54-61, 2003.
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9. M.L. Pall, “Nitric oxide synthase partial uncoupling as a key switching mechanism for the NO / ONOO − cycle”, Medical Hypotheses Vol. 69, No. 4, 821-5, 2007.
10. H.M. Patt, et al., “Cysteine protection against x-radiation”, Science Vol. 110, 213, 1949.
11. C .A. Strott, “Cholesterol Sulfate in Human Physiology: What’s It All About?”, (2003) 44 J Lipid Res 1268-1278. 

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