Diciamo allora che hai capito (oppure hai scelto) di pianificare un blog. Bene; e adesso che si fa? Lo so, sei a disagio perché ti sembra una follia. Ti sei deciso a questo passo, ma l’accostamento pianificazione/blog ti fa ridere. Infatti non ne parli a nessuno perché hai la certezza che pure loro si smascellerebbero dalle risate.
Ti faccio una domanda: e se le risate che senti a proposito di blog fossero il risultato di tanti contenuti alla carlona? Se lo scetticismo o la derisione fossero soprattutto l’effetto di
Pessimi contenuti
e
approssimazione?
Certo, è facile aprire un blog. Due minuti ed è fatta. Anche questo non aiuta. Se è alla portata di tutti, allora non una una faccenda seria, si dice.
No: se è alla portata di tutti la sfida è sulla qualità. Ma se tu per primo non ne sei persuaso, non sarai mai, e sottolineo mai, fiero di quello che combini. Ne parlerai sempre in quella maniera:
“Sì, ho un blog… Niente di importante eh.”
E allora fai dell’altro. Stai buttando il tuo tempo, sul serio. E aiuti i pregiudizi a proposito della Rete a rafforzarsi un poco di più.
Uno degli scopi della pianificazione di un blog è quello di farti comprendere che cosa sei, e cosa sei disposto a fare. Dove vuoi arrivare. Quali sono i tuoi obiettivi in modo che tu possa rispondere qualcosa di meglio.
“Ho un blog. Sulle isole Orcadi.”
È già qualcosa di meglio, vero? Affermi qualcosa, e ci credi. Non è come prima quando sminuivi il blog, i suoi contenuti, e quindi te stesso.
D’accordo; e poi?
Un buon inizio per convincere te stesso a fare sul serio è questo: immagina di dover presentare un progetto che dovrà essere finanziato. Esatto, quel tuo progetto è il blog, e purtroppo non riceverà del denaro. Non è questo il punto.
È fondamentale che sia questo il tuo modo di affrontare la faccenda della pianificazione. Come se qualcuno dovesse finanziarti.
Non è una sciocchezza, perché allora lo sono pure i tuoi contenuti: semplice vero?