La piccola venezia

Da Teoderica

Comacchio è la nostra piccola Venezia, si trova nel Delta del Po, ed oltre che per la bellezza dei suoi ponti è famosa per la pesca e la cucina delle anguille. Deliziosi ristoranti punteggiano i canali e attraggono sia per il cibo che per l' atmosfera.


Il termine Comacchio potrebbe derivare dal greco kuma che significa onda.
Il simbolo che appare nello stemma comunale è la passera (Platicithys), segno della fecondità in quanto, con il suo carico di uova, è riconoscibile anche di notte per la luminosità delle uova unite quasi in grappolo nel ventre.
La storia di Comacchio è affascinante e al contempo tormentata.
Città estremamente ambita e contesa dai signori dell'epoca, dalla Chiesa e da tutti coloro che, in qualche modo, l'hanno amministrata, molti archeologi fanno risalire le origini di Comacchio ad un tempo antichissimo.

Si vorrebbe provare che proprio Comacchio è la diretta erede di Spina, ma questo, con i dati che abbiamo, rimane solo una congettura.
Gli episodi ed i fatti che hanno caratterizzato secoli di storia e di profonde trasformazioni, sono collegati alle vicende riguardanti il patrimonio delle Valli che,fino al secolo scorso, occupavano una superficie di quasi ottanta mila ettari.
L'attività della pesca, unitamente alla raccolta ed al commercio del sale, creò profondi dissidi tra la città di Comacchio e le comunità vicine, non ultima la famosa "guerra del sale" con la Repubblica di Venezia, e che, solo qualche anno fa , ha conosciuto la "pace storica".
Le paludi che circondavano Comacchio costituivano la sua naturale difesa.
Affacciata sulle rotte navali adriatiche, Comacchio crebbe d`importanza soprattutto grazie ai ricchi traffici legati alle vicine saline che le assicuravano una prosperità convalidata dai privilegi commerciali concessi alla città dal re longobardo Liutprando nell' anno 715, la cui flotta, potente e temuta, le garantiva il dovuto rispetto.Tutto cio non fu però sufficiente a Comacchio per evitare di essere distrutta, nel 946, ad opera dei Veneziani.

La Comacchio di oggi, con i ponti che l`attraversano ed i canali che la bagnano, conserva scarse tracce del suo passato medioevale a causa della sovrapposizione di interventi edilizi avvenuti nel corso del Seicento, dopo che nel 1598 fu definitivamente incorporata nello Stato della Chiesa.Si può passeggiare sul secentesco Ponte degli Sbirri e da qui osservare il settecentesco ospedale San Camillo e l' elegante Loggia dei Mercanti e la Torre dell' Orologio, e poi volgersi ed ammirare il gioco d' intarsi chiamato Trepponti.
Nel 1634 l' architetto ravennate Luca Danesi, per risolvere il problema della viabilità alla confluenza di quattro canali interni con quello che collegava la città al mare, ideò il particolarissimo complesso chiamato Trepponti.
L' architetto Danesi, invece di costruire una serie di ponti separati per unire le varie sponde, escogitò un`unica costruzione che, grazie a cinque scalinate poggianti su tre grandi arcate (da cui il nome Trepponti) permette di spostarsi in tutte le direzioni. Oltre alla forma già inconsueta per un ponte, a rendere più suggestivo il tutto, Danesi completò il complesso con due torri difensive che gli danno un aspetto inconfondibile.

Suggestiva è la passeggiata che conduce alla Chiesa di Santa Maria in Aula Regia a cui si giunge attraverso un porticato di 142 arcate, realizzato verso la metà del Seicento e chiamato portico dei Cappuccini.

Imponente è la Cattedrale di San Cassiano e Torre Campanaria, risalente all' VIII sec comprendeva in origine tre navate.

Non dimenticate di gustare un piatto di anguille fritte ( quelle sottili) o ai ferri ( quelle più grosse) secondo i vostri gusti, ed un piatto di maccheroncini alle canocchie...e buon appetito.

immagine: Trepponti di Teoderica


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