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"La Pista Caravaggio" di Iain Pears: Morte e Restaurazione

Creato il 04 dicembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Gabriella Parisi Il sesto caso nel mondo dell’arte per Jonathan Argyll e Flavia Di Stefano
Pista CaravaggioTitolo: La pista Caravaggio Autore: Iain Pears Titolo Originale: Death and Restoration
Traduttore: Donatella Cerutti Pini
Casa Editrice: TEA
Data pubblicazione: Luglio 2011
Pagine 264
Prezzo € 8,90
Trama: C'è un monastero, a Roma, una piccola gemma nascosta in mezzo a un ammasso di vecchi edifici: passa inosservato, finché non te lo trovi davanti, quando meno te lo aspetti, appena girato l'angolo. Capita spesso, nella capitale. Neppure chi vi abita da tempo e sostiene di conoscerla palmo a palmo può sfuggire a sorprese di questo tipo. Quando al Nucleo investigativo per la tutela del patrimonio artistico arriva una soffiata sull'imminente furto di un presunto Caravaggio nella chiesa del monastero, Flavia Di Stefano non sa da che parte cominciare a indagare. Non conosce l'edificio, e nemmeno il dipinto in questione. Del resto c'è ben poco da vedere, la tela versa in pessime condizioni ed è in fase di restauro. Se poi a scomparire è invece una piccola icona della Vergine, collocata nella minuscola cappella a metà della navata, il mistero si infittisce: nessun indizio tra le mani, nessuna pista da seguire, solo una vecchia conoscenza riapparsa all'improvviso e coinvolta in un caso mai risolto. E mentre il generale Taddeo Bottardi, un tempo a capo della squadra, è alle prese con una spinosa decisione sul suo futuro, i nervi di Flavia sono messi a dura prova dall'enigma in piena regola che le è caduto addosso: a lei non resta che affidarsi al fedele Jonathan Argyll, ex mercante d'arte nonché suo compagno di vita, per riuscire a svelare un segreto che dura da secoli...
RECENSIONE Pista CaravaggioIl titolo La Pista Caravaggio è… depistante. Non è completamente estraneo al libro, come molti hanno detto, in quanto un presunto Caravaggio c’è in questa storia, e seguendo appunto la pista di questo dipinto (che peraltro raffigura il supplizio di Santa Caterina sulla ruota, con una punta di morbosità, un quadro di dimensioni che potrebbero porre non pochi problemi a qualunque ladro sprovvisto di camion), si giunge al vero tesoro che qualcuno cerca di trafugare dal Monastero di S Giovanni sull’Aventino. Il titolo originale Death and Restoration ha però una valenza multipla, perché Death vuol dire Morte, e su questo siamo d’accordo, ma Restoration, oltre ad essere assonante con Resurrection (Resurrezione), può significare restituzione, restaurazione, ripristino o anche restauro. E di tutti questi significati parla questo caso su cui Jonathan Argyll e Flavia Di Stefano indagano. 
Pista CaravaggioFlavia è stata promossa a capo (di fatto, ma ancora non di nome) del Nucleo investigativo per la tutela del patrimonio artistico (un corpo di polizia fittizia, inventata da Pears ad hoc) dato che il suo superiore, il Generale Bottardi, è stato costretto a ricoprire un incarico più prestigioso (ma molto più noioso) per l’Unione Europea. [Una curiosità: nell’originale in lingua inglese il generale Taddeo Bottardi si chiama in realtà Bottando. Sarà stata un’assonanza con una parola sicula poco raffinata ad aver spinto la traduttrice a modificare il nome?]. Jonathan ha cominciato ad insegnare Arte Barocca all’Università, un corso per studenti stranieri, figli di papà. Mary Verney, la ladra soprannominata ‘Giotto’ nel quinto caso della serie, aveva giurato di abbandonare la sua ‘arte’, ma è costretta per motivi ‘familiari’ a compiere un ultimo furto: Mikis Charanis, un giovane delinquente greco senza scrupoli, ha rapito la sua nipotina e come riscatto chiede a Mary di mettere a frutto le sue doti di ladra di opere d’arte. La donna è a Roma, ma Flavia e il suo corpo di polizia la tengono d’occhio.
Pista CaravaggioCosì come tengono d’occhio il Monastero di S. Giovanni dove, secondo una soffiata anonima, dovrebbe avvenire un furto. Apparentemente l’unica opera d’arte degna di questo nome sarebbe il presunto Caravaggio, che però è nelle mani del restauratore Daniel Menzies, quindi pressoché inguardabile: impossibile che sia l’obiettivo del furto. C’è però nel monastero un piccolo quadro, raffigurante la Vergine col Bambino, un’icona trascurata, ricoperta da una patina di sporco che sembra frutto di secoli. L’icona esercita un misterioso fascino su molte persone, perfino su Jonathan, educato alla fredda religione anglicana. Ed infatti è proprio l’icona a sparire, sebbene i più fedeli sostengano che la Signora ricomparirà improvvisamente quando lo riterrà opportuno, e a Jonathan e a Flavia toccherà seguire numerose piste: quella del restauro, quella della restituzione, ed anche quella della restaurazione, un’affascinante pista che porta alla caduta dell’Impero Romano d’Oriente nel 1453, quando Maometto II conquistò Bisanzio e Costantino XI Paleologo scomparve, insieme all’Hodigitria, l’icona protettrice della città, che secondo la leggenda era stata dipinta da S. Luca dal vero. La Madonna Odigitria (dal greco antico ὸδηγήτρια, colei che istruisce, che mostra la direzione) è un’iconografia raffigurante la Madonna a mezzo busto con in braccio il Bambino Gesù seduto in atto benedicente che tiene in mano una pergamena arrotolata e che la Vergine indica con la mano destra, gesto che le da il nome.

Pista Caravaggio

Odigitria di Berlinghiero Berlinghieri XIII sec.

Fra aggressioni ed omicidi a sangue freddo, Jonathan e Flavia ricostruiranno la storia dell’Hodigitria e dell’angelo che l’ha portata nel monastero, e del fedele servo Graziano.
Pears, mentre l’appassionante storia si snoda, affronta l’interessantissimo tema del valore che attribuiamo agli oggetti di fede, che siano essi reliquie, icone o statue, e alla loro capacità di attirare le folle e di compiere miracoli.
Il giorno prima la stragrande maggioranza era costituita di anziane donne, condotte lì dalla fede e dalla sensazione di essere state private di un'ulteriore parte del loro universo. Ora c'erano una quindicina di giovani, alcuni con l'aria seria degli studenti di teologia, altri con quella dei ragazzi partiti da ogni parte d'Europa in cerca di qualcosa che speravano di trovare sui gradini di quell'antico monastero. […] «Quella gente è mossa da un sentimento genuino», disse sottovoce ad Argyll mentre, in piedi sul cancello, osservava placidamente il gruppo accalcato sui gradini. «È così che iniziano i grandi movimenti di massa: da una semplice religiosità popolare. Sa, credo di essere l'unico, qui dentro, ad aver ventilato l'ipotesi che tutto questo possa essere opera di Dio. Non lo trova strano?»

Pista Caravaggio

Vergine Odigitria di Smolensk 1482

Diluita in tutto il romanzo vi è poi una disquisizione competente, ma nello stesso tempo accessibile ai profani, sull’attività del restauratore, con critiche più o meno velate sulle tecniche adoperate e con enormi dosi dell’ironia che caratterizza i romanzi di Pears. L’ironia è alla base dei romanzi dello scrittore inglese, che sembra non prendere mai niente sul serio; soprattutto non lo fa con i suoi personaggi e con il mondo in cui vivono.


Un mistero affascinante, che ricorda Palladion di Manfredi e, in scala ridotta, Il codice Da Vinci di Brown, con l’icona che ci fa respirare gli odori misteriosi dell’Impero Bizantino e delle Crociate, ed il mistero ad essa legato che ci avvince e che ci fa credere che alcuni oggetti abbiano realmente dei poteri magici, o comunque fortemente legati alla sfera psicologica, in maniera tale che, sebbene ci sia una spiegazione logica per ogni ‘miracolo’ da essi compiuto, tuttavia siamo disposti ad attribuire loro un ruolo ‘speciale’.
Pista CaravaggioL’autore: Iain Pears è nato nel 1955 e vive a Oxford. Ha lavorato come giornalista, storico dell’arte e consulente televisivo. Autore di innumerevoli articoli di argomento artistico e storico, ha raggiunto il successo internazionale di pubblico e di critica con il romanzo La quarta verità. È inoltre autore della serie di romanzi polizieschi ambientati nel mondo dell’arte che hanno come protagonisti Taddeo Bottardi, Flavia Di Stefano e Jonathan Argyll.
Bibliografia
Serie Jonathan Argyll
1990 - Il caso Raffaello (The Raphael Affair), TEA
1991 - Il comitato Tiziano (The Titian Committee), TEA
1992 - Il busto di Bernini (The Bernini Bust), TEA
1993 - Il quadro che uccide (The Last Judgement), TEA
1994 - Il tocco di Giotto (Giotto's Hand), Longanesi
1995 - La pista Caravaggio (Death and Restoration), Longanesi
2000 –La donna che collezionava segreti (The Immaculate Deception) Longanesi
Altri romanzi
1997 - La quarta verità (An Instance of the Fingerpost), TEA
2002 - Il sogno di Scipione (The Dream of Scipio), TEA
2005 - Il ritratto (The Portrait), Longanesi
2009 - L'uomo caduto dal tetto del mondo (Stone's Fall), Longanesi

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