Vogue lancia un’iniziativa: far chiudere tutti i siti pro-ana e tutti i blog che incitano all’anoressia. La direttrice di Vogue Italia, la signora Sozzani, trova su Facebook il capro espiatorio di tutti i mali.
E’ proprio Facebook però che viene usato da un gruppo di donne, la donne ultraviolette, per divulgare a scopo di denuncia alcune foto che vengono dal sito Vogue che mostrano quanto la rivista di moda i contraddica. Le modelle sono tutte magre, di una magrezza malsana, innaturale e quindi anoressiche.
il blog Donne e basta che, chiede alla signora Sozzani di dare più credibilità alla petizione che ha lanciato abolendo dalle pagine di Vogue i BMI 16 e 17 e impegnandosi:
1. a Rifiutare le pubblicità con modelle sottopeso
2. a Evitare di fare e rilanciare servizi di moda che esaltano modelli malati e silhouette irraggiungibili”
La battaglia di Vogue italia è un altro esempio di poca coerenza italiana sul rispetto del corpo femminile, nata dal fatto che quando ci sono interessi economici si passa sopra alla dignità femminile, streumentalizzando il corpo femminile solo perchè in questo periodo se ne parla parecchio. Il problema è che a farlo è gente che poi si contraddice, come è successo con Striscia la Notizia e le testate giornalistiche.
Perchè come dice Giorgia, la tutela del corpo delle donne non è una moda. Coerenza! coerenza! coerenza!