Informiamo i nostri lettori che "il Venerdì di Repubblica" di oggi ha reso omaggio al nostro Archivio pubblicando alcuni preziosi documenti, desecretati dagli Usa, sui personaggi più in vista dell'Italia tra la fine degli anni '60 e i primi anni '70. Sono uomini che hanno fatto la storia del nostro Paese nei suoi anni più bui. Uomini d'altri tempi, non sappiamo se migliori o peggiori di quelli che abbiamo avuto nel più recente passato, ma che ci dànno l'idea degli intrighi, delle sudditanze e della dipendenza dell'Italia da forti condizionamenti esterni. A cominciare da quelli Usa.
I documenti sono stati rintracciati da Mario J. Cereghino in varie riprese, a partire dal 2005 e sono stati digitalizzati e inventariati nella nostra sede di Partinico per la messa a disposizione (non appena possibile) del pubblico dei nostri lettori.
Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino
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DOS A - 41
Telegramma dell'ambasciatore Martin a Kissinger, 12 gennaio 1970, rg 59, s. 1613 Pol & Def/70 - 73, b.2391, f. Pol It (1. 2. 70).Class.: segreto
Oggetto: nessuno (si parla della situazione politica italiana), telegramma
Mittente: Graham Martin, ambasciatore (Roma)
Destinatario: Henry A. Kissinger (Casa Bianca, Washington)
Data: 12 gennaio 1970
Coll.: rg 59, s. 1613 (Pol. & Def. / 70 - 73), b.2391, f. Pol. It - 2 gennaio 1970)
"Vi sono crescenti indizi che l'elemento più impensabile nella politica italiana - il ricorso alla scioglimento del Parlamento e alle elezioni anticipate - è attualmente preso in seria considerazione dall'unico uomo che può assumere una simile decisione: il presidente Saragat. [...] La valutazione dello stato dell'opinione pubblica italiana è un fattore chiave, valutazione che potrà essere fatta da Saragat e da altri. Vi sono segni di stanchezza per l'ondata di scioperi e per le agitazioni dell'"autunno caldo". Vi è certamente stato un pubblico ripudio contro i folli attentati di Milano e Roma. Ma appare difficile tradurre gli umori dell'opinione pubblica in valutazioni elettorali affidabili. Le tecniche utilizzate dagli istituti di sondaggio locali non sono, in apparenza, credibili. In modo indiretto, Saragat mi ha contattato per sapere se possiamo suggerirgli un serio istituto americano di sondaggio, che potrebbe essere direttamente (ma tacitamente) ingaggiato con i fondi della presidenza della Repubblica. Ciò permetterebbe a Saragat di saggiare meglio gli umori dell'elettorato. [...] Se si convincerà che il paese si è spostato al centro, e se l'elettorato si comporterà in modo conseguente, Saragat potrebbe sciogliere le Camere per indire nuove elezioni (che, tradizionalmente, si svolgono in primavera).
Se ciò avvenisse, e se i nostri nuovi rapporti con il Vaticano (che procedono molto bene) ci aiutassero ad appoggiare la Dc, potrebbe nascere un governo italiano più orientato al centro.
Un regime più stabile in Italia ci sarebbe utile nel Mediterraneo, e con gli Stati arabi. [...] "
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DOS A - 42
Informing the president about recent political developments in Italy, 20 gennaio 1970, rg 59, s. 1613 Pol & Def/70 - 73, b.2391, f. Pol It (1. 2. 70), secret.
Con allegato un documento su Evoluzione della scena politica italiana, 22 gennaio 1970.
Da Martin Hillenbrand al segretario di Stato W.Rogers
La scena politica italiana è stata caratterizzata dalla confusione e dalla turbolenza, fin da quando la coalizione di centrosinistra guida da Rumor si è sfasciata nel luglio '69. Rumor e la Dc hanno portato avanti un governo di minoranza monocolore con il supporto dei repubblicani e dei socialisti. Una combinazione di fermezza e di buona fortuna ha permesso a Rumor di attraversare le acque turbolente della rivolta sindacale tra settembre e dicembre, quando i contratti sindacali delle categorie sono stati rinegoziati. I terribili attentati di Milano e Roma di dicembre hanno scioccato l'opinione pubblica italiana e hanno dato a Rumor l'opportunità di promuovere un governo di centrosinistra più forte per combattere la violenza. Tale sforzo è ora in corso di svolgimento e se anche dovesse aver successo ci vorranno molte settimane prima che si arrivi a una decisione. Il presidente Nixon si è detto preoccupato della possibilità che i comunisti possano presto entrare nel governo italiano. A richiesta della Casa Bianca, abbiamo prodotto un documento [v. doc. Dos A43: Contingency study on possibile communist entry in to the Italian governement, 12 gennaio 1970, segreto] alla cui redazione hanno partecipato la Cia, il Ministero della Difesa e l'Usia (United states information agency), un documento che affronta il tema nel breve periodo. Questo rapporto giunge alla conclusione, inoltre, che la coalizione di centrosinistra è lo schieramento politico più attuabile in Italia e che gli Usa dovrebbero sostenerla."
[L'affermazione trova ampi riscontri in altri documenti dello stesso periodo sull'appoggio del Dipartimento di Stato e persino di Nixon alla coalizione di centrosinistra in Italia. C'è quindi da chiedersi chi sia il mandante degli attentati dell'agosto e del dicembre '69 in Italia. Sicuramente non il Dipartimento di Stato e non Nixon, al potere dal gennaio 1969. Si conferma lo scontro sotterraneo tra due visioni diametralmente opposte della politica americana nel mondo, avviata dalla dottrina Truman e dalla successiva nascita del National Security Council (Nsc). Torna alla fine degli anni '60 lo scontro che si ebbe in Italia nel '47 tra l'ambasciatore James Dunn, fautore di una politica legalitaria nei confronti del comunismo, il generale Lee e le gerarchie militari americane che puntavano a una soluzione autoritaria e drastica del "problema italiano". La verità è che la nascita del centrosinistra in Italia ha fatto saltare i nervi a molte persone sia in America sia anche in Italia. Ne sono prova il tentativo golpista di De Lorenzo e le forti tensioni che si hanno in Italia negli anni successivi: nascita del Fronte Nazionale di Borghese, la rivolta studentesca e l'autunno caldo. Non bisogna infine dimenticare che dall'assassinio di Kennedy (novembre 1963), promosso da gerarchie militari Usa, mafia siculo-americana ed elementi della Cia che fanno capo ad Angleton, entra in funzione un sistema sotterraneo anticomunista mondiale che provocherà, ad esempio, il colpo di Stato in Indonesia, in Brasile e in Grecia].
"Tuttavia, di recente, la nostra ambasciata a Roma - prosegue il documento - ha iniziato a chiedersi se l'ipotesi del centrosinistra possa essere alla fine della sua validità. L'ambasciatore Martin ha riferito che sia Saragat sia Rumor la pensano in questo modo. [...] Questo rapporto intende mettere in guardia Nixon sulla possibilità che nei prossimi dodici o diciotto mesi la coalizione di governo italiana possa subire un cambiamento, forse verso il centro o il centrodestra."
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"Memorandum per il presidente, 22 gennaio 1970
Evoluzione della situazione politica italiana, segreto.
Rogers a Nixon
Io so che Lei è molto interessato agli sviluppi politici in Italia e alla situazione politica instabile che ha caratterizzato la scena politica negli ultimi mesi. In seguito alla caduta della coalizione di centrosinistra la scorsa estate, dovuta a una rottura nel partito socialista, Rumor ha cercato di governare con un governo di minoranza. Lo ha fatto con un certo successo, aiutato in parte dalla risoluzione della questione sindacale che ha caratterizzato la scena italiana durante lo scorso autunno. Il ricorso alla violenza (le bombe di Roma e Milano) ha portato gli ex membri della coalizione di centrosinistra a collaborare nuovamente nello sforzo di ricostituire il governo di centrosinistra. Inaugurato nel '62, ci si aspettava che il centrosinistra sarebbe stato capace di riformare una burocrazia inadeguata e un panorama sociale iniquo, mediante la cooptazione di tutte le forze progressiste e democratiche del Paese. I progressi sono stati modesti, ma negli ultimi due anni, e in particolar modo dal suo collasso avvenuto la scorsa estate, ci si è più volte interrogati sull'abilità del centrosinistra nel riscuotere la fiducia dell'elettorato e nella sua capacità di risolvere i problemi interni italiani. Di recente l'ambasciatore Martin ha affermato che vi sono segnali che l'idea di centrosinistra in Italia sta perdendo la sua validità, malgrado gli sforzi per ricostituirlo.
Quali sono le prospettive nel futuro? Gli italiani potrebbero farcela così come hanno fatto negli ultimi venti anni. La Dc è al potere dalle origini della Repubblica italiana. E' probabile che conduca i prossimi governi democratici. Al momento i suoi sforzi si focalizzano sulla ricostituzione del centrosinistra giacché lo considerano l'unica coalizione possibile al momento. Se questo sforzo fallisce, l'alternativa sarebbe un ritorno alla formula degli anni '40 e '50 con governi costituiti dalla Dc, da socialisti unitari [si riferisce probabilmente ai socialisti di Saragat che Rogers non sa che all'epoca non esistevano. Esisteva invece il Psdi nato dalla scissione di Palazzo Barberini], repubblicani e liberali. Sarebbe diverso dal centro sinistra solo perché al posto dei socialisti ci sarebbero i liberali. Soprattutto per la natura della sua piattaforma. L'enfasi andrebbe probabilmente a una gestione della cosa pubblica più efficiente. Al momento, vi è scarsa fiducia nei riguardi di questa idea, soprattutto perché ciò vorrebbe dire sciogliere il parlamento e convocare elezioni politiche prima del termine stabilito. La prospettiva di elezioni anticipate non trova consensi nella maggioranza dei parlamentari. Ma la situazione potrebbe cambiare. Soprattutto se i quadri della Dc decidessero che l'idea di centrosinistra è morta, conseguenza del risultato delle elezioni regionali della prossima primavera. Le ambizioni individuali dei politici influenzeranno lo scenario. L'ambasciatore Martin riferisce che il presidente Saragat sta valutando la possibilità di convocare le elezioni politiche molto prima della scadenza naturale del '73. Sarebbe la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale. A detta di Saragat la tendenza ora è verso il centrodestra, elemento che finirebbe per beneficiare il suo nuovo partito, il Partito socialista unitario (Psu). Tuttavia tale mossa verrebbe considerata soltanto dopo le elezioni regionali (che si terranno questa primavera). Serviranno a dare delle indicazioni sull'umore dell'elettorato italiano.[...]
Gli interessi degli UsaQuali sono gli interessi degli Usa in tutto questo scenario? Noi vogliamo un'Italia democratica al cui governo non partecipino né i comunisti né i neofascisti. Noi desideriamo un partner ragionevolmente stabile e prospero, un alleato responsabile e cooperativo sulla scena mondiale. Possiamo accettare la continuazione del centrosinistra o tornare ai governi di centro, ma ciò che consideriamo essenziale è un governo che porti avanti le riforme necessarie alla crescita economica del paese, altrimenti un'instabilità sempre più pericolosa diventerà inevitabile. Non disponiamo più delle risorse che avevamo un tempo per influenzare la scena italiana. Tuttavia vi sono alcune cose che possiamo fare per portare avanti le nostre vedute. Sono importanti, ad esempio, gli inviti rivolti a Rumor e a Saragat, e altri scambi di alto livello. Servono a mantenere legami stretti con le autorità italiane, necessari se vogliamo influenzare Roma. Dovremmo allargare i nostri scambi a tutti i livelli: studenteschi, sindacali, scientifici e anche politici di media grandezza. Per fare ciò dovremo superare l'attuale mancanza di fondi per questi programmi. Inoltre dobbiamo tenere in conto le esigenze politiche italiane nei nostri rapporti quotidiani. Per esempio dobbiamo considerare gli effetti che potrebbero derivare dal ridurre la nostra presenza militare in Italia, dalla chiusura di alcuni consolati e dal trattamento delle questioni economiche, finanziarie e commerciali. Dobbiamo evitare di considerare il sostegno italiano come scontato. In sintesi prevedo che in Italia vi sarà un periodo di incertezza per i prossimi mesi. Non vediamo minacce immediate al governo ma dobbiamo mantenere il problema sotto un'osservazione costante e valutare l'uso delle nostre risorse per esporre le nostre vedute con metodi discreti ma effettivi."