Storia e leggenda
Le sue origini sono avvolte nel mistero, più leggendarie che storiche, si narra che il musicista Jesep Neruda, vide un giorno una contadinella boema ballare a ritmo dell'allegra musica popolare e rimase colpito tanto da scriverci sopra un pezzo che cominciò a spopolare nell'area germanica dell'Europa, sia a Praga che a Baden finchè nel 1835 la polka entrò nel repertorio della banda militare boema e la popolarità del ballo si estende a macchia d'olio.
Favole a parte, la polka si rifà in maniera molto pronunciata ad alcuni tipi di danza popolare molto diffusi in tutta l'Europa centro-orientale: Polonia, Cechia, Slovacchia, Ungheria, ecc. per questo motivo, si suppone, prese il nome di polka, un toponimo, cioè derivato dal nome del luogo di origine o dove più comunemente era ballata, esattamente come la pavana e altre danze settecentesche.
I passi della polka richiamano quelli di un veloce one step, ma sono molto affini alle movenze dei balli delle quattro province, irlandesi, francesi e occitane.
Sebbene sia facilmente riconoscibile, una delle caratteristiche più univoche di questo ballo è la versione ballarata con il galop, una sequenza di passi laterali fatti dai ballerini mentre seguono il perimetro della pista da ballo e si girano, di volta in volta, in fronte o di schiena.
Il galop divenne poi famoso alla fine dell'Ottocento quando molti compositori lo impiegarono nelle loro opere, sfruttando il suo ritmo accelerato, un caso famoso è il Viaggio di Orfeo all'Inferno di Jacques Offenbach, il cui galop finale, denominato Galop Infernale sia per la tematica dell'opera che per la velocità di esecuzione, è quello che quasi tutti noi conosciamo come colonna sonora del cancan del Moulin Rouge.
Il salterello che si nota a circa metà del balletto è un chiaro richiamo Settecentesco quando i ballerini danzavano ad un metro di distanza l'uno dall'altro e il ballo era una forma acrobatica [come la breakdance?] zeppo di saltini e inchini ed espressioni di equilibrio, come se i due si trovassero sulle classiche rocce instabili in mezzo allo stagno delle ninfee.
La polka a corte
La polka entrò ufficialmente nelle danze accettate dal ton e venne adottata intorno agli anni Venti dell'Ottocentoera.
Era molto diffusa nelle corti di tutta Europa, da Londra a Parigi e da Vienna e San Pietroburgo, rappresentava una accettabile via di mezzo tra la danza popolare e l'intollerabile valzer, mantenendo comunque una velocità tale da ispirare euforia ed eccitazione nei ballerini impegnati nella danza e, allo stesso tempo, suscitando quel poco di scandalo e divertimento anche per tutto il molto pubblico che alle feste era seduto, più o meno volontariamente, a spettegolare e fare tappezzeria.
Vedendo i video, tutti recenti, vi accorgerete senz'altro che anche in questa danza è richiesto un po' di contatto fisico tra i due danzatori; in realtà nella versione originale della danza il contatto era minimo e, come per molti altri balli, il tutto era ridotto a poco più di una passeggiata a ritmo di musica di un gran numero di ballerini. Solo successivamente, dopo l'accettazione definitiva del valzer la polka assunse la forma con cui la conosciamo oggi, dove dama e cavaliere stanno abbracciati, intervallanto la rotazione con alcune figure in cui si fronteggiano.
Joseph Strauss, noto compositore di valzer tra cui Sul bel Danubio blu e il Valzer dell'Imperatore scrisse moltissime polke per la corte austriaca, dove la danza era elemento imprescindibile della vita di corte e, come non mi stancherò di ripetere, anche uno dei pochi divertimenti concessi senza essere giudicati troppo borghesi.
Il video a seguire sembra quasi il ballo delle debuttanti di Vienna, se non fosse per l'ambientazione da palestra americana...
La polka rimase di moda fino al Novecento, sebbene la sua progressiva perdita di popolarità cominciò a relegarla sempre di più al ruolo di danza popolare dove è rimasta fino ad oggi; nel film Titanic Di Caprio e la Winslet ballano insieme una polka durante la festa in terza classe in quanto il ballo era particolarmente apprezzato dalla plebaglia per il suo ritmo allegro e spigliato.
Spero che l'approfondimento sia stato interessante, per questa volta ho preferito sostituire le consuete immagini con qualche bel video del ballo.
Come già detto della giga, non chiedetemi chiarimenti in merito ai passi, la presente sa ballare solo il Gallo Matto (e neanche troppo bene), per quanto mi riguarda il Gioca Jouer oltre uno scioglilingua antipatico, è quasi al di fuori della mia portata [il che spiega anche come mai a scuola Educazione Fisica fosse la materia dove andavo peggio, l'unica in cui erano costretti ad alzarmi il voto per non rovinarmi la media =P]
Baci
Mauser