Comunicato stampa
TERAPIE RIPARATIVE DELL’OMOSESSUALITA’:
LA POSIZIONE DELL’ORDINE DEGLI PSICOLOGI DELLA LOMBARDIA
Milano, 14 maggio 2010 – Il 21 e 22 maggio 2010 si tiene al Centro Congressi President Hotel di Roncadelle – Brescia (Via Martiri della Libertà 72) il convegno intitolato: “Identità di genere e libertà. Due giornate di formazione con Joseph Nicolosi, psicologo”. L’evento è organizzato da: AGAPO, Alleanza Cattolica, Consultorio Delta, Gruppo LOT, Living Waters Italia e Ticino, Medici Cattolici Brescia, NARTH, Nuove Onde, Obiettivo Chaire, Scienza & Vita Brescia e Milano
In relazione alla presenza del dr. Joseph Nicolosi al convegno, il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia ha deliberato di assumere la seguente posizione ufficiale in merito alle cosiddette “terapie riparative dell’omosessualità”, da lui sostenute:
“L’Ordine degli Psicologi della Lombardia difende la libertà dei terapeuti di esplorare senza posizioni pregiudiziali l’orientamento sessuale dei propri clienti, segnalando che qualunque corrente psicoterapeutica mirata a condizionare i propri clienti verso l’eterosessualità o verso l’omosessualità è contraria alla deontologia professionale ed al rispetto dei diritti dei propri pazienti. Segnala inoltre che le cosiddette ‘terapie riparative’, rivolte a clienti aventi un orientamento omosessuale, rischiano, violando il codice deontologico della professione, di forzare i propri pazienti nella direzione di ‘cambiare’ o reprimere il proprio orientamento sessuale, invece di analizzare la complessità di fattori che lo determinano e favorire la piena accettazione di se stessi.” (in allegato il testo completo della delibera).
Il dr. Mauro Grimoldi, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, sottolinea che “gli psicologi italiani sono tenuti al rispetto degli articoli 3, 4 e 5 del Codice Deontologico, i quali ribadiscono, tra l’altro, come lo psicologo debba lavorare per promuovere il benessere psicologico, astenersi dall’imporre il suo sistema di valori e aggiornare continuamente le sue conoscenze scientifiche. Ricordo che anche le più importanti associazioni scientifiche e professionali internazionali, fra cui l’A.P.A.-American Psychological Association-, di cui lo stesso Nicolosi è membro, raccomandano di astenersi dal tentativo di modificare l’orientamento sessuale di un individuo e affermano che le terapie di ‘conversione’ o ‘riparazione’ dell’omosessualità sono basate su teorie prive di validità scientifica e non hanno il sostegno di ricerche empiriche attendibili.”
“Pertanto – prosegue Grimoldi – condanniamo ogni tentativo di patologizzare l’omosessualità, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce una ‘variante naturale del comportamento umano’.”
Joseph Nicolosi, fondatore del NARTH ,Associazione per la Ricerca e la Terapia dell’Omosessualità, che “cura uomini e donne con omosessualità indesiderata”, sostiene, invece, che l’omosessualità è ‘un disturbo mentale che può essere curato’, ‘un fallimento dell’identificazione di genere’ ed è ‘contraria alla vera identità dell’individuo’.
Queste teorie, le terapie “riparative” che su di esse si basano, e ogni teoria filosofica o religiosa che pretenda di definire l’omosessualità come intrinsecamente disordinata o patologica, non solo incentivano il pregiudizio antiomosessuale, ma screditano la professione dello psicologo e dello psicoterapeuta e delegittimano l’impegno per l’affermazione di una visione scientifica dell’omosessualità. Un terapeuta con pregiudizi antiomosessuali può rinforzare i sentimenti negativi di colpa, disistima e vergogna che molti omosessuali provano, e così alimentare l’omofobia interiorizzata e il minority stress (stress legato all’appartenere a una minoranza), spesso procurando seri danni alla salute mentale del soggetto.
“E’ il concetto stesso di riparazione ad essere sbagliato – afferma inoltre Grimoldi -. Si ripara un’auto quando questa è guasta. Negli omosessuali non c’è niente di guasto; chi la pensa diversamente vive evidentemente in un mondo impregnato di una ideologia che non permette di vedere la realtà, neppure quella dell’evoluzione delle scienze umane e quindi di lavorare nel rispetto delle diverse posizioni individuali. Muovendosi in direzione coerente con le linee guida nazionali e internazionali in materia, l’Ordine Psicologi della Lombardia ha decretato che le terapie riparative dell’omosessualità così come proposte dalla teoria e tecnica di Joseph Nicolosi si pongono in deliberata contrapposizione con il Codice Deontologico degli Psicologi, e con la considerazione, scientificamente acquisita, che l’omosessualità possa essere un’evoluzione sana dello sviluppo della psiche. Consigliamo i colleghi psicologi di diffidare, nella pratica clinica e nella scelta delle teorie di riferimento, dalle teorie riparative dell’omosessualità, o da ogni teoria che voglia modificare a priori l’identità sessuale del soggetto. Alle persone omosessuali gay, lesbiche, bisessuali e transgender possiamo dire, oggi più che mai, che si possono rivolgere con tranquillità ad uno psicologo con la certezza di trovare l’ascolto, comprensione e rispetto che ogni paziente merita“, conclude il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia.