La Ferrari 126 CK è stata la vettura con cui la Ferrari ha corso la stagione 1981 ed è stata la prima vettura di Maranello con il motore turbo a gareggiare in Formula 1.
Dopo un 1980 incolore con la ormai superata 312 T5, a Maranello si decise di puntare tutto sul motore turbo ed abbandonare lo splendido boxer 12 cilindri aspirato che, per i suoi ingombri, mal si conciliava con le esigenze aerodinamiche delle auto ad effetto suolo. Dopo che la Renault aveva aperto la strada, si decise di puntare tutto sul motore sovralimentato.
La progettazione della vettura era già iniziata a fine della stagione precedente e durante le prove libere Gran Premio d’Italia ad Imola, fu fatta debuttare una vettura laboratorio. Per la sovralimentazione vennero inizialmente sviluppati sia il classico turbocompressore che il Comprex (denominazione 126 CX), un compressore meccanico “ad onda di pressione” della Brown Boveri che, essendo collegato all’albero motore, annullava il ritardo di risposta (il cosiddetto turbo-lag) tipico del turbo.
Le prove proseguirono per tutto l’inverno e la primavera prima del campionato, ma dopo le prime due gare del Mondiale la scelta cadde definitivamente sul più affidabile turbocompressore. Il volumetrico si dimostrò troppo difficile nella messa a punto e nella affidabilità. La Ferrari aveva progettato il motore con il sistema di sovralimentazione incluso tra le due bancate, allargate a 120°, accettando così un lieve innalzamento del baricentro. Questo la distingueva dalla Renault, che aveva la V di 90° e i turbo che ingombravano le fiancate all’esterno delle bancate. La motivazione della scelta era per liberare spazio nelle fiancate per far defluire meglio l’aria del sottoscocca e massimizzare l’effetto suolo. Negli ampi cassoni laterali trovano posto anche gli scambiatori di calore per l’aria compressa destinata al motore.
Il telaio era il classico tubolare in alluminio, con alcune modifiche nella parte posteriore, in quanto il turbo era molto meno ingombrante dell’aspirato. Le sospensioni anteriori tradizionali, con la pinna superiore a bilanciere che aziona la molla interna, mentre quelle posteriori quadrilateri con bracci regolabili.
Il progettista di motore e telaio era Mauro Forghieri. I piloti per la stagione 1981 Gilles Villeneuve e il nuovo arrivato Didier Pironi.
La vettura soffrì di problemi di telaio, ereditati dalla 312 T5 da cui esso derivava, soprattutto sui circuiti veloci a causa della scarsa rigidezza della struttura tubolare. Questo spiega anche perché i successi arrivarono sui circuiti più lenti. La stagione fu caratterizzata da alti e bassi, e la difficoltà di messa a punto, unita alla scarsa affidabilità, ed ai problemi di telaio che ne complicavano la guidabilità, impedirono ai piloti Ferrari di poter lottare per il titolo. Villeneuve riuscì a vincere due Gran Premi che sono rimasti nella memoria collettiva grazie anche alle sue incredibili doti: Montecarlo, superando Alan Jones nel finale e in Spagna al Jarama, resistendo per oltre 50 giri agli assalti di Reutemann, Laffite e Watson. Il canadese compì poi un’altra grande impresa al in Canada, terminando terzo guidando con l’alettone accartocciato che gli impediva la visuale e terminando poi senza ala, il tutto sotto una pioggia battente. Più difficile e anonima la stagione per l’altro piltoa Didier Pironi.
A fine stagione la Ferrari fu quinta nella classifica costruttori. La 126 CK è stata l’ultima Ferrari interamente progettata da Mauro Forghieri. Il modello successivo, la 126 C2, verrà progettata dal nuovo arrivo a Maranello, il telaista inglese Harvey Postlethwaite.
Ferrari 126 CK – Scheda tecnica
Lunghezza: 4,468 m
Larghezza: 2,110 m
Altezza: 1,025 m
Peso: 611 kg
Carreggiata anteriore: 1,700 m
Carreggiata posteriore: 1,685 m
Passo: 2,718 m
Cambio: trasversale tipo 025, 5 marce e retromarcia
Motore: tipo 021 V6 di 120°, cilindrata 1.496,77 cc, sovralimentato con due turbocompressori KKK, potenza circa 560 CV a 11000 giri/minuto