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La prima transgender (Fa’afafine) che giocherà i Mondiali? Cultura Samoana: "Apertura e rispetto verso i generi"
Da LametamorfosiftmPer la prima volta nella storia del calcio una transgender ha giocato una partita all’interno di una competizione internazionale. E' stata schierata dal team maschile dell'American-Samoa e lo storico esordio ha coinciso con un’altrettanto storica prima vittoria della nazionale, un tempo considerata come la peggior squadra del mondo.
PRIMA TRANSGENDER - Johnny Saelua è difensore, piuttosto giovane (23 anni) e piuttosto brava. Johnny fa parte da alcuni anni del giro della Nazionale di calcio del suo Paese ed è diventata celebre, tanto da meritarsi un articolo di New York Times e Bild per essere stata la prima transgender a giocare in un torneo di calcio maschile. Johnny è una Fa’afafine. Nell'American-Samoa c’è grande rispetto verso le Fa’afafine.
RISPETTO PER JOHNNY – La prima transgender in un torneo della Fifa è scesa in campo nello stadio dal nome "Joseph Blatter", il padre Padrone della Federazione Calcistica Mondiale. Johnny ha mostrato buone qualità difensive, sviluppate nel corso di una carriera ormai più che decennale. Saelua gioca nei Tafuna Warriors, squadra non professionista. In passato erano perfino riusciti a perdere 31 a 0 contro l’Australia. L’allenatore del team, Thomas Rongen, un olandese si è detto piacevolmente stupito e contento che una giocatrice donna possa militare nella sua squadra. “Potete immaginarvi una cosa simile in Spagna o Inghilterra”. Johnny ha confessato la sua grande emozione per la sua prima volta, e ha rimarcato che nel suo Paese c’è un clima di grande rispetto. “Sono accettata e rispettata dagli altri giocatori, è molto bello. Fa parte della nostra cultura.”
Fonte: Giornalettismo.com
"Fa’afafine" significa "Come una donna" (più precisamente "Fa’a"="nel modo di" - "fafine"="donna"). Nella cultura samoana non esistono solo 2 generi; per loro esistono i maschi, le femmine e le Fa’afafine (termine da loro usato per descrivere una persona con un terzo genere). Le "Fa’afafine" sono maschi nate geneticamente tali ma che durante l'infanzia hanno "scelto" di seguire la loro natura, crescendo come femmine (sempre accettate, rispettate e bene inserite nella comunità samoana ... proprio grazie a quel tipo di rispetto che hanno verso i generi e che, infondo, fa parte della loro cultura). Dopo alcune ricerche antropologiche pare si dica che, questa delle "Fa’afafine", fosse la soluzione ad un problema di fondo: una prole maschile troppo numerosa. Pare che i genitori samoani, di fronte ad un numero elevato di figli maschi e non altrettanto di figlie femmine, scegliessero di vestire con abiti femminili uno dei figli maschi, assegnandogli alcuni compiti considerati prettamente femminili come quello di tenere pulita la casa etc.. Esistono alcune testimonianze a riguardo, però è bene ricordare che la "scelta", nella maggior parte dei casi, non è imposta ma bensì spontanea.
Vi abbraccio
Marco Michele Caserta
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