L'articolo era un'estensione "più professionale" di un post pubblicato qua: si intitolava, il post, "Stipendi d'oro? No, stipendi loro" e iniziava commentando cose che erano successe legate ad un altro articolo - pubblicato sempre su Agorà Vox - in cui si parlava del perché occorre mantenere alti gli stipendi dei parlamentari. In quel caso ricevetti un po' di critiche e qualche accusa - di quali collusioni e interessi non so, ma non voglio tornarci.
Il pezzo della vigilia di Ferragosto, sciorinava i numeri delle retribuzioni di quei dipendenti "d'oro" nella prima parte e poi nella secondo faceva una riflessione sui privilegi in Italia e su come sono ben dissimulati anche in ambiti per certi versi non di prima linea. Nel caso si commentava che occorre spostare il target dai politici - la prima linea, appunto - ad altri contesti.
Finisce qui il cappello d'apertura, utile perché è legittimo che qualcuno finisca qui a leggere senza aver seguito le ultime pubblicazioni e per gli altri, quelli che seguono con un certa assiduità, serve invece per aver un quadro rapido di certe cose - argomento del post - che nessuno pretende teniate a mente per lungo tempo.
L'articolo in questione si intitolava "Operazione trasparenza: i dipendenti della Camera guadagnano più dei parlamentari".
Il motivo di questo post, non è però il merito del discorso: di quello se n'è parlato e magari ci sarà modo di parlarne ancora in altri ambiti e sotto altri aspetti - o addirittura, ahinoi!, sotto gli stessi. Invece adesso, in queste righe e in questo caso, si vuole essere un po' autocelebrativi, con la giusta modestia data dall'analisi dei fatti.
Sì, perché quell'articolo ha raggiunto quota 1.100 "like": cioè è stato condiviso per più di mille volte solo su Facebook (poi c' Twitter).
Dai dati di Human Higway (la ricerca è un po' datata, un'attualizzazione è sul Giornalaio con anche diverse slide interessanti), infatti, risulta che mensilmente soltanto il 4.2% degli articoli pubblicati dai siti dei quotidiani con corrispettivo cartaceo, riesce a raggiungere la fatidica quota delle mille condivisioni. Nello studio si sommano sia Facebook, che Twitter, che il quasi ininfluente G+: ma risulta che oltre il 90 per cento degli sharing acts interessa Fb.
La media dei like per notizia è di 204, abbassata da tre su quattro che non raggiunge i 100, a fronte di quelle poche che sfondano il migliaio. Nei siti di News Websites quelli cioè che non hanno corrispettivo cartaceo ma sono solo online - Agorà Vox è uno di questi -, invece la media scende intorno ai 54 like per articolo, con il 90 per cento che non raggiunge i 100.
Al dato vanno aggiunti due aspetti: per primo, l'argomento. Si parlava di questioni attuali che si inquadrano perfettamente all'interno di un panorama molto sentito, respirato, condiviso e combattuto in questi periodi: l'abbattimento dei privilegi, le varie retoriche anti-casta.
A bilanciare quello che dovrebbe - ed è - un valore per aumentare la condivisione e l'empatia tra me e i lettori e di conseguenza scatenare le condivisioni (engagement chiamalo se vuoi), c'è il contesto temporale ristretto. L'articolo è uscito come si diceva il 14 agosto, vigilia di Ferragosto, giorno di vacanze, di poca gente davanti ai monitor, e ancora meno disposta a leggere pesanti questioni di carattere sociale e politico.
Chiuso qui, giusto per ringraziare, e dire e dirci, che forse piano piano si va in una direzione non proprio sbagliata. Ché quello che scrivo è fatto per essere letto, per essere condiviso e criticato, per stimolare semmai la mente e lo stomaco, non certo per starsene chiuso dentro un cassetto.
Occasione rara di appagamento, in un mondo difficile, dove il pagamento molto spesso non arriva.



