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La prima volta di Cilic e le certezze di Serena agli Us Open

Creato il 09 settembre 2014 da Simo785

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La gioia è grande a Flushing Meadows, le sorprese pure.

Per la prima volta dopo anni i ruoli di Atp e Wta sembrano invertiti.

Il ranking maschile che dava i Fab Four Federer, Nadal, Djokovic e Murray per certi appare in crisi come mai prima d’ora.

Pronostici impossibili da indovinare per le semifinali, con Nishikori che supera il serbo Nole in quattro set e il croato di Medugorje Marin Cilic che non solo non perde un set dai quarti alla finale asfaltando con i suoi 98 aces del torneo in successione Berdych, Federer e Nishikori, ma realizza un miglioramento atletico e tecnico che appariva impossibile qualche mese fa.

Addirittura sanzionato ad aprile per l’assunzione di una sostanza dopante Marin ha trovato nel coach Goran Ivanisevic il suo modello ideale per un perfetto automiglioramento, colui che infatti nel 1997 riuscì a conquistare un titolo di Wimbledon inaspettato.

Nessun dubbio invece per il circuito femminile perché le categorie rimangono due.

In serie B tutte le tenniste del circuito, le big Sharapova, Azarenka, Radwanska, Na Li e se vogliamo patriotticamente inserirle, le nostre Sara Errani e Flavia Pennetta, quest’ultima eliminata poi nel doppio con Martina Hingis solo in finale.

In serie A lei, la padrona di casa agli Us Open e l’unica, che quando vince gli ostacoli più ardui, infortuni e mal di schiena cronici, serve a 200 km/h e indovina tutte le righe con accelerazioni impressionanti sul cemento di New York.

Nulla ha potuto nemmeno la straordinaria condizione fisica della danese Caroline Wozniaki che ben poco ha concluso contro la Statunitense nonostante abbia superato agevolmente tutte le altre pretendenti.

Serena Williams alla tennistica veneranda età di 32 non ha ancora una degna rivale a parte sé stessa e i pochi limiti umani occasionali che ha.

Se per Cilic è grande la gioia di aver vinto il primo slam in una finale inedita contro Nishikori e vincendo l’emozione con un triplo 6-3 netto, per Serena il 18esimo titolo di slam, conquistato anche lei con il punteggio fisso di 6-3, racchiude la gioia del primo, vinto proprio a New York e nel lontano 1999, due anni dopo l’edizione Wimbledon di coach Ivanisevic.

Infine è bello poter dire che a trionfare sia stato ancora una volta il tennis perché mai tanto equilibrio c’era stato nei due circuiti.

Nel 2014, ora che è possibile confrontare i quattro slam, Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open, non vi è stato alcun bis.

Otto vincitori per otto titoli. Na Li e Wawrinka a Melbourne, Sharapova e Nadal a Parigi, Kvitova e Djokovic a Londra, Williams e Cilic a New York.

In attesa del Master dei migliori sedici del Ranking, tra Atp e Wta, non resta che apprezzare questo momento che può aprire le porte a qualsiasi futuro, riconferme o definitivo cambio generazionale che sia, al di là delle ancora salde leadership nel ranking di Serena Williams e Novak Djokovic.

Lorenzo Nicolao

Twitter: @NicolaoLorenzo


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