Titolo: La profezia segreta di Mozart Titolo originale: Mozart's Last Aria Traduzione di Pierluigi Cau Casa Editrice: Newton Compton Pagine: 320 Prezzo: € 9,90 (e-book € 4,90) Data Pubblicazione: 23 agosto 2012 Trama: Vienna, 1791. In una fredda notte di dicembre, a soli trentacinque anni, Wolfgang Amadeus Mozart, stella di prima grandezza della cultura illuminista e membro devoto della gilda massonica, muore. Solo sei settimane prima aveva confidato alla moglie il sospetto che qualcuno volesse avvelenarlo. Le voci sulla sua morte corrono di bocca in bocca: chi parla della vendetta di un marito geloso, chi di un debito pagato con la vita. Ma sua sorella Nannerl, giunta a Vienna per rendere omaggio al fratello e chiarire le circostanze della sua scomparsa, non vuole dare ascolto a chiacchiere infondate. Chi, se non un pazzo, avrebbe mai potuto pensare di avvelenare un genio? Eppure, seguendo gli indizi che il compositore ha lasciato prima di morire – uno spartito e una pagina strappata dal suo diario – Nannerl comincia a inoltrarsi nella trama di un inquietante mistero: una cospirazione massonica che coinvolge le più alte sfere della società viennese e perfino gli ufficiali dei servizi segreti prussiani. E proprio ascoltando Il flauto magico, l’affascinante opera del fratello, la donna si rende conto che dietro quelle arie immortali Mozart ha nascosto un terribile messaggio esoterico. Una storia oscura e potente, che solleva il sipario su un mondo di musica, passioni e intrighi nella Vienna del XVIII secolo. Chi ha assassinato il più grande genio della musica di tutti i tempi? Leggi le prime pagine del libro
BOOKTRAILER RECENSIONE La malattia e le cause della morte di Mozart sono ancora un mistero. Perché un uomo relativamente giovane ― 35 anni ― morì quasi improvvisamente? Sapeva che la morte era vicina? Ha lasciato un segreto nascosto nelle sue ultime composizioni?
Sulla base di questo mistero Matt Rees ha costruito questo appassionante giallo storico. In punto di morte Nannerl, la sorella maggiore di Mozart, convoca il nipote Wolfgang per consegnargli un taccuino di memorie che si riferiscono al periodo in cui, subito dopo la morte del fratello, era andata a Vienna a far luce sulle cause della sua morte. Sono anni molto difficili:
«I nuovi ideali di uguaglianza e libertà hanno trasformato la vita intellettuale in tutta Europa. Sono riuscito a convincere l’imperatore a basare la propria riuscito a convincere l’imperatore a basare la propria politica su questo spirito illuminista». Swieten girava il cucchiaio nel brodo, ma senza mangiare nulla. «Poi c’è stata la Rivoluzione francese. E il nostro imperatore ha incominciato a temere una rivolta nei territori austriaci». [...] «La musica di Wolfgang mi faceva pensare che questa battaglia sarebbe presto finita», aggiunse il barone. «La sua arte sposava questi nuovi ideali e mi dava la certezza che fossero inarrestabili. Perfino il conte Pergen batteva il piede sentendo una delle contraddanze di Wolfgang. Le composizioni di vostro fratello erano irresistibili, nessuna delle mie discussioni al consiglio dell’imperatore potrebbero mai essere tali».Mozart aveva sposato gli ideali massonici di uguaglianza. Era un grande ammiratore dei filosofi illuministi, per i quali la ragione e lo spirito dell'uomo erano valori che non avrebbero dovuto sottostare all'autorità dei regnanti e della Chiesa. Ma, in piena Rivoluzione Francese, con tutta l'Europa in fermento, era pericolosissimo fare dei discorsi di uguaglianza.
«Con tutti quegli aristocratici fra i massoni, si potrebbe dire che per Wolfgang non fosse altro che un semplice club, dove tenere conversazioni piacevoli. Un modo semplice per conoscere influenti mecenati», disse Swieten. «E in effetti così è stato, per un po’ di tempo. Fino a quando il nostro imperatore non si è convinto che i massoni volessero diffondere idee radicali; da quel momento sono iniziate le restrizioni». «Quindi adesso i massoni hanno paura di essere riconosciuti?» «Terrore. Molti massoni si sono addirittura dimessi dalle loro logge. Preferiscono evitare qualsiasi rischio di trovarsi contro l’imperatore». Feci un lungo respiro. Conoscevo bene il temperamento dissidente di mio fratello. «Ma non Wolfgang». Il barone fissò il pezzo di carta che gli avevo passato. «Wolfgang era ancora uno degli uomini più di rilievo fra tutte le logge viennesi. Scriveva musica per i loro incontri».
La prima locandina de Il Flauto Magico
L'imperatore Leopoldo II, da poco salito al trono, aveva incaricato il ministro della polizia, il Conte Johann Pergen di penetrare a ogni livello della società e di sventare qualsiasi focolaio di ribellione. Nessuno poteva parlare liberamente. Ma forse si poteva cantare. L'ultima opera di Wolfgang Amadeus Mozart, Il flauto magico, era infatti un evidente manifesto della massoneria, con la rappresentazione degli ideali di uguaglianza e la ripetizione di numeri e simboli segreti massonici.In questa Vienna in preda alla diffidenza e al sospetto, il grande genio della musica rivela alla moglie Constanze di essere stato avvelenato e, cinque settimane dopo, muore per cause misteriose. Nannerl arriva a Vienna piena di sensi di colpa per non essersi riappacificata col fratello prima della sua morte: fra loro, infatti, fin dalla scomparsa del padre si era creato un dissidio relativo all'eredità. Nannerl vuole scoprire la verità sulla morte di Wolfgang e si muove nella cerchia degli amici e dei conoscenti del fratello, indagando sui sospetti, correndo numerosi pericoli e suonando. Suonando la geniale musica di Mozart.
In appendice Rees elenca tutte le opere menzionate nel corso del romanzo per chi volesse ascoltarle, dal momento che Ludwig Ritter von Köchel, lo storico della musica austriaco che le catalogò, lo fece solo nel 1862. La narrazione in prima persona (è Nannerl a raccontare, tranne che nel Prologo e nell'Epilogo, in cui a parlare è il figlio più giovane di Mozart, Wolfgang) è densa di sentimenti verso il defunto: l'affetto misto alla gelosia di una sorella maggiore che si è sempre vista scavalcare dal più esuberante fratello, il senso di colpa per l'eredità paterna, il risentimento per non aver mai potuto avere una carriera musicale perché donna, ma soprattutto i teneri ricordi di condivisione. Guardandoli attraverso gli occhi di Nannerl, gli altri personaggi sono condizionati dal suo giudizio, tuttavia vivono tutti respirando e godendo dell'immortale musica di Mozart, come legati dal suo incantesimo.Una storia affascinante che presenta un'ipotesi verosimile ― sebbene la sorella di Mozart non si sia mai recata a Vienna dopo la morte di Wolfgang, come accade nel libro ―, un romanzo coinvolgente che rivela molte verità sulla vita e sulle opere del grande genio e che ci fa venir la voglia di ascoltare ancora una volta la sua musica. L'Autore: Matt Rees, gallese, ha insegnato inglese a Oxford prima di diventare giornalista e corrispondente dal Medio Oriente. Attualmente vive a Gerusalemme. È autore di gialli di grande successo: ha vinto il Crime Writers’ Association Dagger Award e i suoi romanzi sono tradotti in ventiquattro Paesi. Da sempre appassionato della musica del grande compositore austriaco, per scrivere La profezia segreta di Mozart ha affiancato alle ricerche d’archivio lo studio del pianoforte per entrare meglio in sintonia con la struttura e il meccanismo dei suoi componimenti. Sito Autore