L’episodio della protesta dei lavoratori IKEA a Piacenza avvenuto ieri e destinato forse a protarsi ancora è una chiara conseguenza dello sfruttamento dei lavoratori da parte di una delle più famose multinazionali del mondo economico attuale. Lavoratori assunti per poche centinaia di euri, lavoratori “esclusi” per dare posto ad altri, praticamente “una guerra tra poveri”.
Infatti la protesta ha assunto ieri i connotati di una guerriglia urbana con lo scontro aspro e violento tra manifestanti e forze dell’ordine.
Tutto ciò è causato da una multinazionale che come altre sfrutta e poi licenzia tanti lavoratori senza avere minimo riguardo di questi ultimi: multinazionali che producono “a basso costo” grazie a politiche di “schiavismo” vero e proprio.
Il caso dei lavoratori IKEA di Piacenza non è l’unico: pensiamo per esempio alla protesta di qualche tempo fa delle commesse contro il lavoro domenicale, anch’essa protesta contro lo sfruttamento di lavoratori per pochi euri.
Pensiamo al caso della FIAT che si “comporta” sempre più come una multinazionale sfruttando gli operai, licenziandoli e trattandoli come “spazzatura da buttare”.
Da quando il sistema economico mondiale si è globalizzato ha aumentato sempre più il potere di multinazionali ed oligopoli che “spremono” operai e lavoratori “a più non posso” a scapito di diritti conquistati già da tempo: una “guerra sociale” che contrappone “sfruttatori” contro “sfruttati” e ad “avere la peggio” purtroppo sono sempre gli sfruttati.