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La protesta dei minatori della Carbonsulcis

Creato il 08 settembre 2012 da Candidonews @Candidonews

La protesta dei minatori della Carbonsulcis

Se ieri abbiamo parlato della protesta dei lavoratori Alcoa, oggi ci occupiamo dei minatori del Sulcis. Per quasi una settimana, dal 27 agosto al 3 settembre, 30 minatori si sono barricati all’interno della miniera per protestare contro la prevista chiusura della Carbosulcis, società di proprietà della Regione Sardegna che gestisce l’ultima miniera di carbone rimasta in Italia.

Le ragioni dei minatori:

Siamo nella Sardegna Occidentale, nella provincia di Iglesias, terra dove le miniere di carbone danno lavoro a migliaia di persone. E migliaia però sono anche i posti di lavoro a rischio: si parla di 2000 o addirittura 4000 lavoratori a rischio nell’intera regione.
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I lavoratori barricati chiedono al governo una decisione definitiva sull’offerta internazionale per la gestione dell’impianto e sul finanziamento di 200 milioni di euro al piano integrato per la produzione di energia. Inoltre chiedono un impegno dell’Enel a produrre energia per le aziende del Sulcis, rinunciando al monopolio: al centro della questione c’è infatti anche il ruolo dell’Enel, accusato di portare alla morte le aziende energivore. I lavoratori chiedono a Monti la stessa attenzione che il governo ha riservato all’Ilva, (ricordiamo che all’indomani di Ferragosto due ministri sono stati inviati a Taranto per risolvere la questione) e sono pronti a una lotta a oltranza, pur garantendo i turni di lavoro per mantenere in funzione la miniera

La protesta, per ora, si è conclusa dopo le promesse fatte dalle istituzioni su uno slittamento della chiusura degli impianti:

Roma, 6 set – ”Non esiste una data di chiusura della miniera del Sulcis. Si era diffusa una voce che il 31 dicembre si sarebbe chiusa . Ma la vita della miniera non ha una scadenza”. Lo ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Caludio De Vincenti nel corso di un’audizione in commissione Industria del Senato.

De Vincenti ha spiegato che la scadenza del 31 dicembre in realta’ e’ relativo al bando per il progetto ‘carbone pulito’ che poteva riguardare la miniera. ”L’idea per il Sulcis e’ quello di inserire la miniera in un progetto di nuove tecnologie dette Ccs, che consiste nel costruire una centrale elettrica a carbone con stoccaggio di CO2 all’interno – ha chiarito De Vincenti -. Proporremo al Parlamento una proroga del bando per i Ccs”.


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