Magazine Religione

La pubblicità contro il mal di stomaco

Creato il 10 gennaio 2015 da Alessandro Zorco @alessandrozorco

La pubblicità sponsorizza sempre più spesso i medicinali contro il reflusso e i problemi dello stomaco. Forse perché la gente è rassegnata e impotente e ormai somatizza lo stress e i problemi economici. Qualche giorno fa, in periodo natalizio, un mio parente di trent’anni – generazione che qui in Sardegna sta faticando a trovare una strada e un lavoro stabile che gli consenta di progettare il futuro – ha fatto questa considerazione di cui mi approprio. In effetti – a badarci bene – mai come in questo periodo si è visto nella pubblicità sui grandi media nazionali un bombardamento così massiccio di medicinali contro i dolori di stomaco.

Ormai la nostra vita è scandita dalla pubblicità. La pubblicità che vediamo in tv, sui giornali di carta stampata e su quelli online ci condiziona e ci suggerisce cosa acquistare. Ci racconta come siamo o come vorremmo essere. Anzi: come qualcuno vorrebbe che tutti noi fossimo. Bestie da consumo.

Goccia dopo goccia la pubblicità introduce nuove mode e nuove abitudini.

Una pubblicità sempre più intelligente e subdola. Prendete Google: Google sa dove abiti, allora ti propone inserzioni localizzate nella tua zona. Sa cosa ti interessa perché spia quel che cerchi sul web, allora ti propone annunci sempre più mirati ai tuoi interessi. Se poi hai un blog dove hai inserito i banner pubblicitari ecco che gli annunci di Google ricalcheranno esattamente ciò che hai scritto nei post. In un articolo hai scritto di blogging? Gli annunci riguarderanno hosting a pagamento e sviluppatori web. Hai per caso scritto di religione? Ecco, puntuale, la pubblicità dei viaggi organizzati a Medjugorie o a San Giovanni Rotondo.

La pubblicità intelligente

Pubblicità
Pubblicità
Bè, oggi la pubblicità, che analizza con efficacia certosina i bisogni della gente, pare si sia accorta che in Italia c’è un improvviso enorme bisogno di medicinali per il riflusso e per la cura delle malattie gastriche.

Certo, gli italiani soffrono allo stomaco. Probabilmente perchè non riescono più a digerire una politica che dice una cosa e sistematicamente fa il contrario. Forse perché non riescono più a sopportare l’inciucio istituzionalizzato tra sinistra e destra.

Magari non sopportano che in una democrazia come quella italiana tre presidenti di fila siano stati nominati dal Capo dello Stato e non siano stati eletti dal popolo.

Impossibilitati a partire in vacanza per mancanza di soldi, gli italiani forse hanno problemi gastrici anche sentendo parlare di sacrifici e riforme da uno chalet di Courmayeur. O perchè non riescono più a digerire una classe politica che aumenta sistematicamente la pressione fiscale  (vedi la tassa sulla casa, quella sullo studio improvvidamente aumentata qui in Sardegna oppure la tassazione sulle partite Iva con i redditi minori) dicendo che sta diminuendo.

Fattostà che per i più svariati motivi sempre più italiani hanno problemi di stomaco. Sicuramente acuiti dalla cronaca giornalistica che continua ogni giorno a raccontare di mafia, corruzione, appalti e ruberie di vario tipo mentre le famiglie, soprattutto quelle numerose che mettono al mondo nuovi cittadini, combattono con uno stipendio che non basta per arrivare alla fine del mese.

Probabilmente tanti italiani soffrono perché vorrebbero che questo Paese cambiasse, che ci fosse un po’ più di giustizia e di equità. Che i nostri ragazzi non fossero costretti a scappare in cerca di lavoro, speranza e prospettive di vita.

Ma visto che un vero cambiamento non è possibile perché continuano a prevalere gli interessi delle lobby e dei potentati, ci pensa la pubblicità a proporre ai cittadini almeno una cura palliativa per il loro stomaco messo a dura prova.

La pubblicità ha capito che il bisogno prevalente in Italia, il business più redditizio, è quello di curare il mal di stomaco degli italiani. E allora giù con una caterva di medicinali per il riflusso e per la cura delle malattie gastriche. Con viva e vibrante soddisfazione delle grandi case farmaceutiche.

Lascia un commento


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :