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La Pulce & l’Elefante

Da Alessandro Vella @alevella

Schermata 2015-04-22 alle 08.17.32Ti è mai capitato di pensare razionalmente a cosa fare e trovarti ad aver fatto tutt’altro?

Sì? Allora continua a leggere.

Un giorno una pulce decise di esplorare il mondo saltando sul dorso di un elefante.

Concordò con il pachiderma di andare ad est per vedere il mare. Il grande animale iniziò a camminare nella direzione opposta per godere del fresco delle montagne. La piccola pulce nulla poté fare dinanzi alla forza dell’elefante.

Il giorno dopo, la pulce concordò con l’amico di andare verso la pianura a trovare gli altri amici animali. Ma l’elefante si direzionò a sud verso il deserto. Per quanto la pulce potesse lamentarsi, nulla poteva contro la camminata imperiale dell’elefante.

Dopo qualche giorno, il piccolo animale (ormai stremato) chiese di essere riaccompagnato nella savana per potersi riprendere dallo stress del viaggio. Ma anche questa volta, l’elefante prese la sua direzione non ascoltando la pulce. Di fatto, l’elefante, non si era nemmeno accorto dell’esistenza della pulce!

Questa semplice storia rende bene l’idea della differenza di forze tra mente logica (la pulce) e subconscio (mente reattiva, rappresentata dall’elefante).

La mente logica (o razionale) analizza un milionesimo di informazioni rispetto alla mente reattiva. Quando quest’ultima parte, diventa veramente difficile fermarla. Infatti, ti rendi conto solamente dopo (quando sei arrivato nel posto sbagliato come la pulce) di quanto ciò che hai fatto non era propriamente ciò che desideravi.

Facciamo qualche esempio: hai studiato tantissimo per un esame e poi fai scena muta; vuoi chiarirti con il partner e ti prepari per mantenere la calma e poi esplodi sin dal primo istante; sei da un cliente, senti che stai per chiudere il miglior affare della vita e poi sfuma tutto apparentemente senza un perché; hai fatto un corso di gestione finanziaria ed ora sai cosa fare per aumentare fatturato, utile e liquidità eppure non agisci fino in fondo, rimanendo nelle sabbie mobili.

Il subconscio (mente reattiva) è utilissimo per mantenerci in vita: comanda i sistemi automatici (come la respirazione, il battito cardiaco, la digestione) ed i sistemi di sopravvivenza istintivi (come ripararsi durante una caduta, riconoscere le sostanze dannose come il fuoco, fare uno scatto per evitare di essere investito).

Tuttavia, lavorando per associazione con il passato, ci trae anche in inganno. Non riconosce le differenze, ma cerca solamente associazioni di similitudine (soprattutto passando dai sensi e dalle emozioni) a situazioni di pericolo vissute in passato.

Così, ti ritrovi ad innervosirti quando non dovresti, a paralizzarti nell’ansia, a perdere un affare già chiuso, a procrastinare cose urgenti che rischiano di farti fallire e così via.
Sembra una follia, ma l’istinto di sopravvivenza dell’elefante (mente reattiva) lo porta a scegliere la direzione che ritiene apparentemente vitale. La pulce (mente logica) va così sotto stress e si demotiva osservando di essere costantemente lontana dal suo scopo.

Riconoscere la nostra pulce ed elefante (proprie componenti logiche e reattive), imparare a dialogare con loro lasciando ad ognuna il corretto spazio di azione, evitare il prevaricamento (conoscersi e saper gestire efficacemente i momenti di pressione), aiuta nell’utilizzare al meglio il nostro talento, il nostro istinto, la capacità di creare magie.

Come insegnano alcune discipline, mettersi all’esterno è un modo efficace di osservare con distacco pulce ed elefante. L’attività da fare è addestrare l’elefante nell’abbandonare le piste illusorie, riconoscendo che alcune strade del presente non assomigliano a quelle del passato.
Solo così, l’elefante si fiderà della guida della pulce.

Su questo argomento ho concentrato il focus degli ultimi due anni e mezzo, ho studiato ed applicato molto per trovare la chiave di volta ed aiutare me stesso, chi ho intorno ed i miei clienti a disinnescare il pilota automatico dell’elefante quando ciò porta in direzioni poco efficaci per i risultati che vogliamo ottenere.

Per me, chiunque dovrebbe fare un lavoro del genere. Osservarsi in profondità è il modo migliore per trovare la verità, il resto è azione!



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