Israele ammazza la pace
Stanotte è stata scritta una nuova pagina di vergogna da parte di Israele.
Non bastasse l’assedio della striscia di Gaza e l’uso criminale del fosforo bianco per le operazioni militari di due anni fa, questi terroristi (perché è questo il termine più appropriato) hanno pensato bene di compiere un atto che si commenta nella sua stessa descrizione: hanno assaltato una flotta di navi piene di pacifisti, uccidendone almeno una ventina. Questa notte la “Freedom Flotillia”, composta da sei navi, era salpata dalle acque internazionali cipriote in direzione di Gaza: questa iniziativa era stata organizzata da diverse ONG che si occupano della Striscia, e coinvolgeva attivisti di 40 nazionalità diverse. A bordo, oltre a 10 tonnellate di materiale umanitario di vario tipo (dal cemento alle medicine, dagli occhiali da vista alle sedie a rotelle… tutti oggetti vietati dal governo israeliano) si trovavano anche 5 parlamentari provenienti da Irlanda, Italia, Bulgaria, Norvegia e Svezia. Insomma, non si può certo dire che si trattasse di una flotta di pirati. I veri pirati in effetti sono stati ancora una volta le forze dell’esercito israeliano, che a notte fonda hanno condotto un blitz contro la nave ammiraglia di questa flotta, battente bandiera turca, cercando di prenderne il controllo. Risultato: una carneficina. Per adesso si parla di 20 morti, ma la cosa è avvenuta poche ore fa, quindi il bilancio potrebbe salire. Potrei criticare il fatto che questo attacco sia stato condotto in acque interazionali e non israeliane, potrei insistere sull’invio di militari armati a bordo di una nave di pacifisti o cercare di dare un quadro delle violente reazioni politiche e forse militari che questo evento causerà, ma vorrei invece limitami ad una semplice riflessione.
Non facciamo altro che sentire, da anni ormai, che lo stato di Israele è sotto attacco e che ha “il diritto di difendersi”. Ora, uno Stato che organizza operazioni simili, che impedisce a dei pacifisti di portare aiuti umanitari ammazzandoli come cani, secondo voi vuole la pace? Chi semina fame, morte, distruzione, povertà, e lavora tutti i giorni affinchè queste cose persistano, vuole forse che il conflitto abbia fine? Signori, forse è ora di rendersi conto che il governo israeliano si crogiuola in questa situazione di tensione, poichè questo stato di guerra costante gli permette di avere un potere assoluto, al di là dei trattati interazionali e in scherno anche alle più basilari norme della dignità umana. Il fatto che l’unico politico che in questi anni ha provato a creare le condizioni per la pace sul serio e non solo nelle dichiarazioni ufficiali, Yithzak Rabin, sia stato ucciso da un suo connazionale, mi sembra emblematico del clima che all’interno di Israele si respira.
Se chi vuole la pace è visto come un traditore, la guerra è l’unico futuro, e forse, oggi, il ricordo di Rabin è stato cancellato per sempre.
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