Mi è arrivata questa segnalazione su Facebook. Per una fiction televisiva il direttore ha praticamente tagliato (cioè censurato) due puntate che parlano della tratta delle nigeriane e della pedofilia ritenendole non adatte al pubblico. Claudia Mori, la donna che una volta fu umiliata dalla stessa Rai perchè non più giovane e bella è stata umiliata per la seconda volta. Una donna non muta e per di più che denuncia un fenomeno così odioso da fastidio al nostro servizio pubblico. Ora si batte contro il “taglio” delle due puntate.
La Rai oltre che imporci il canone ci impone cosa dobbiamo guardare e quest’anno taglia tutto. Ha tagliato perfino la manifestazione degli aquilani. La televisione è rimasta il sogno degli italiani perchè ci viene mostrata come un regno incantato. In realtà è un regno dispotico controllato dal Governo, dove domina la censura. Chi ci lavora e i telespettatori sono trattati da pupazzi.
Tornando alla fiction, mi chiedo a quale pubblico la Rai si riferisce. Si denuncia un fenomeno e la Rai che fa censura? Mettere in mostra storie di donne e bambini che subiscono violenza deturpano in Italia la morale comune?
Parlare poi tra l’altro di un fenomeno che è molto frequente nel nostro Paese. Magari deturperà la morale di quegli uomini violenti che vogliono continuare ad essere protetti dall’ omertà?
Mentre mostrare sparatorie, violenza e tette e culi in prima serata no?
La tv dovrebbe avere un ruolo educativo, mentre mi pare proprio sia il contrario. Si nasconde la violenza di genere e sui minori e non solo si fa di tutto per incitarla dal momento che proprio la mercificazione del corpo femminile e infantile promossa dalla Rai alimenta quei fatti di violenza che il direttore ha deciso di censurare. Magari alla Rai ha dato fastidio il titolo “un corpo in vendita” perchè è proprio la loro tattica di marketing.
Il problema del nostro Paese è infatti questo: non si ha coragigo di parlare di violenza sulle donne: nessun programma dedica un’argomento che parla di donne stuprate, uccise picchiate a meno che non si parli dell’immigrato. Tanto meno dei minori. Mentre ai padri separati gli dedicano un sacco di puntate descrivendo le donne come brutte, sporche e cattive promuovendo un linguaggio che incita anche la violenza sulle donne che si consuma ogni giorno a danno di mogli in fase di separazione. La percentuale di violenza su donne e bambini nel nostro Paese è così alta proprio perchè manca sensibilizzazione sia da parte dei media che nelle scuole.
Avete visto voi il Governo impegnarsi su spot che denunciano la violenza sulle donne e sui bambini? Quanti spot avete visto sulla Rai? Io me ne ricordo solo un paio. Mancano perfino spot che denunciano la pedofilia e l’immagine stereotipata delle donne compresa la mancanza di pari opportunità in tutta la nostra società (in)civile.
Nelle fiction ultimamente il ruolo delle donne è imbarazzante: sono sempre giovani e belle, alcune in carriera ma la maggior parte inseguono un amore impossibile o da favola. Più che fiction fantascienza. Ma una che parla di lotte femministe, di donne discriminate nel lavoro o madri precarie. Sempre famiglie da mulino bianco e donne che si giostrano compiaciute tra carriera e famiglia. E ci riescono talmente bene che fanno venire i sensi di colpa e i complessi di inferiorità a tutte noi telespettatrici. La stessa senzazione che si prova vedendo i loro corpi sempre statuari e perfetti.
Mai una storia gender-friendly, perchè si sa alla Rai pensano che il telecomando lo abbia sempre lui in mano.