Un tetto sfondato. Un buco del diametro di almeno 5 metri è il nuovo allarme che arriva dalla Reggia di Caserta, ennesimo bene culturl-artistico italiano che grida: S.O.S. Riconosciuta dall’UNESCO come bene dell’umanità eppure, in condizioni sempre più preoccupanti a causa di un mantenimento inadeguato. È uno dei servizi de TgL7 cronache che vuole evidenziare lo stato attuale in cui giace la Reggia di carta: transenne, erbacce sui balconi, piante sui tetti, fontane con statue mozzate, panchine divelte: la splendida dimora storica è in pericolo.
Ovviamente tutto questo si traduce inesorabilmente nel calo turistico e polemiche.
Querelle sui 70.000 € spesi per erigere un grande Corno Rosso portafortuna, il più grande al mondo. Installato nella piazza antistante la facciata della splendida Reggia di Caserta. E subito diventato polemica feroce, tra i contrari e i favorevoli di quest’operazione fortemente voluta dal sindaco della città Pio Del Gaudio. L’opera, dal titolo “Good Luck, Caserta”, è stata realizzata dall’artista Lello Esposito, scultore e pittore napoletano. Innalzata poco prima delle vacanza natalizie e tolta in tutta fretta. Secondo il Corriere della sera, quell’opera giace reclinata difronte a un capannone.
Ma non è l’ultimo scandalo che investe quel monumento che contende a Pompei il primato della cattiva gestione di un bene culturale che potrebbe diventare ricchezza solida in una terra in crisi. Un tempo fiore all’occhiello per l’Italia e oggi diventata un altro simbolo di degrado e incuria. Ritenuta patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, era utilizzata dal pregiudicato Nicola Cosentino, soprannominato il Signore della Reggia, come luogo in cui fare “jogging” e come meta di vacanza.Del resto come poter reprimere l’istinto di correre liberamente in quegli immensi prati verdi.
Superata la vergogna di quanto accaduto, la Reggia di Caserta è stata vittima di un altro spiacevole evento.
Il buco sul tetto, una voragine di 30metri quadrati. La Reggia continua a cadere a pezzi, dopo il crollo del 2011 di alcune parti architettoniche della facciata, una settimana fa è andata giù anche una porzione del tetto. Ha ceduto una trave di legno e le tegole sono cadute su una volta in muratura proprio sotto le ex camerate degli allievi della scuola dell’areonautica e al primo piano degli appartamenti reali aperti ai turisti. Ad accorgersi del grave danno, proprio i responsabili dei militari che hanno subito informato la Sovrintendenza.
Una delle architetture più belle e armoniche del Barocco italiano, edificata per volontà dal re Carlo di Borbone estasiato dalla meraviglia del paesaggio. Un giardino all’italiana, un giardino all’inglese, un immenso parco con straordinarie fontane e ricche decorazioni, raccontano la storia del ’700 italiano. E’ lei, la Reggia di Caserta, la sfortunata protagonista delle ultime vicende campane.
Sarà stata la pioggia a dare il colpo di grazia finale al tetto, certo è che la mancata manutenzione di questo storico monumento torna periodicamente al centro delle cronache. Un crollo ancor più grave perché avvenuto in un luogo in cui erano stati realizzati lavori di somma urgenza per i comignoli nel 2012, quando il tetto probabilmente era già in condizioni precarie, dato che è difficile immaginare una trave in legno marcita in così
poco tempo. In arrivo altro denaro per tamponare un’emorragia che pare inarrestabile; denaro che si va ad accumulare ad altri soldi stanziati e non ancora spesi. 5.000.000 di € per l’emergenza Reggia che, assicura Dario Franceschini, sta lavorando al piano complessivo per restituirla alla sua destinazione culturale e museale.I turisti nel frattempo la disertano. Il crollo c’è stato negli anni. I numeri ufficiale del ministero raccontano che nel 1996 era al terzo posto dei luoghi più visitati d’Italia. Ora si registra un crollo del 57% in meno.
Mancano i soldi per gli addetti alla pulizie e custodi, così come per la manutenzione. Il sindaco parla di cronica mancanza di fondi anche se trovò quelli per pagare il famoso corno…Forse, prima dell’esate inizieranno i lavori di restauro di una parte della facciata ( 21 milioni di € di fondi già sanziati), lavori che sarebbero dovuti iniziare un mese fa. E così la Reggia ferita, nonostante gli annunci e gli impegni anche dell’ultimo governo, sembra in uno stato al limite del comatoso.
Intorno ad un monumento da tempo nell’occhio del ciclone e al centro di feroci polemiche per la sua gestione, un barlume fioco però si affaccia al suo orizzonte, da quest’anno i fondi per la manutenzione dovrebbero sensibilmente aumentare tenendo conto che la Sovrintendenza speciale potrà gestire direttamente tutti gli incassi realizzati.Notizie come queste sono la famosa ultima speranza a cui aggrapparsi, prima di cadere a pezzi definitivamente.