Pubblicato il 11 gennaio 2012 da Bailing
Vi ricordate dei miei Buoni Propositi per il 2011, della regola dei 5 pezzi, della sotto-regola di “una sola borsa l’anno” e di tutti gli altri miei deliri, shopaholici e non?!?
Ecco! Sappiate solo che sono rimasta così scioccata dal mio totale fallimento che quest’anno non ho ancora trovato il coraggio di partorire un solo Proposito, buono o cattivo che sia!
Ma andiamo ad analizzare da vicino la mia disfatta a scopo, per così dire, terapeutico.
La regola dei 5 pezzi in primis.
Andata letteralmente in pezzi con i tacchi alti.
So che mi capite e compatite amiche mie: come si fa resistere al fascino dei tacchi alti?!? Come si fa a dire di no davanti a quei piccoli, fragili e sofisticati strumenti di tortura da 12 (o più) cm?!
Io ho ceduto 8 volte (e qui vi ricordo le 3 più eclatanti).
Polka dots sandals, Miu Miu; leather bi-color sandals, Casadei; Chameleon shoes pistacchio, Fendi.
E oltretutto mi sono comprata anche due paia di ballerine (ma sempre in viaggio e sempre perché in valigia non avevo altro che tacchi ed avevo bisogno di qualche ora di tregua).
Sparkling flats, Aldo.
Con le borse invece sono stata quasi ligia al dovere. In mancanza di fondi per la mia Gallina d’Oro mi sono accontentata del più bell’ovetto della mia wish list (auto-regalo di compleanno, e pure in saldo!)
E nei restanti 11 mesi mi sono limitata a 3 clutch colorate e due borsettine vintage (una scovata nell’armadio di mia mamma).Green clutch, SanPatrignano Spaccio; orange clutch, American Apparel; multicolor clutch, Giovanna Giuliani; vintage bag, Ferragamo; vintage bag, bought in Antwerp.
Vogliamo parlare di vestiti ed accessori?!? Ebbene faccio mea culpa: il mio mantra doveva essere “risparmia i tuoi soldi e dai ossigeno al tuo armadio” ma ho un debito che manco la Grecia e un armadio che scoppia!
Però ho imparato la nobile arte del riciclo e riciclare vecchi vestiti in tempo di crisi economica ed ecologica è cool e politically correct, quindi vado in un certo senso fiera di me.
Non avevo fatto solo Buoni Propositi shopaholici però, tutt’altro.
Peccato aver fallito su tutta la linea anche in campi meno prosaici.
Mi ero riproposta un anno più Spirituale.
Bhe’ amici miei… se è vero che a maggio ho trascorso due giorni nel centro di meditazione di Ananda ad Assisi, bisogna anche dire che quei due giorni sono stati gli unici del 2011 in cui io mi sia degnata di fare yoga!
E tutti i buoni propositi sull’Ayurveda (cure ayurvediche, dieta ayurvedica, trattamenti ayurvedici)? Naufragati miseramente.
L’unico passo che ho fatto verso la medicina alternativa è stato quello di iniziare a curare il mio cavallo con l’omeopatia, ma non credo che sia la stessa cosa.
Mi ero riproposta di fare giardinaggio: chiedete al mio piccolo e trascurato hortus conclusus come è andata a finire.
Mi ero riproposta di continuare con l’acquarello e non solo ho abbandonato il corso, ma non ho mai più ripreso in mano i pennelli!
Mi ero riproposta di trascorrere le vacanze di Natale in un luogo dove il Natale non esiste e sono andata a Praga! (Però mi sono rifiutata di fare l’albero, quindi a ben vedere forse casa mia è uno dei posti in cui il Natale non esiste).
Qualcuno dei miei Buoni Propositi per la cura dell’anima però l’ho rispettato: ho viaggiato in lungo e il largo per tutto il 2011 scoprendo luoghi meravigliosi e tornando per l’ennesima volta nelle città che più amo.
Torino, gennaio 2011; Versilia, febbraio 2011; Parigi, marzo 2011; Miami, marzo 2011; Florida Keys, marzo 2011; Anversa, luglio 2011; Costarica, agosto 2011; New York, agosto 2011; Londra, agosto 2011; Montefalco, settembre 2011; Sud Tirolo, settembre 2011; Bevagna, novembre 2011; Firenze, dicembre 2011; Praga, dicembre 2011.
E quest’anno?
Quest’anno i Buoni Propositi sarebbero sempre gli stessi… ma siccome non ho voglia di sentirmi in colpa per gli ennesimi fallimenti sapete che cosa vi dico?!
Benvenuto 2012… e Que sera, sera!
Questa voce è stata pubblicata in 5 pieces, borse, riflessioni esistenziali, scarpe, shopping, vacanze. Contrassegna il permalink.