a cura di Marius
Montezemolo a dir poco perplesso
Nell’ultima settimana il presidente Montezemolo ha parlato. In un’intervista rilasciata l Wall Street Journal ha annunciato un possibile ritiro della Scuderia Ferrari dalla Formula 1 a causa delle nuove regole che porterebbero solo noia e poca passione da parte dei tifosi. Il presidente della Rossa non parla mai per caso e non dice mai banalità ma è comprensibile che per un’azienda che ogni anno investe centinaia di milioni di euro nel campionato automobilistico più importante sia estenuante non vedere il ritorno di tali investimenti tradotto in titoli mondiali piloti o costruttori e allora, nella più classica tradizione italica, sono le regole a finire sotto accusa.
Maranello è indubbiamente patria della Formula 1, la Ferrari è l’unica squadra sempre presente dal 1950 ed è colonna portante del Circus, la voce della Ferrari non può restare inascoltata e pesa parecchio nella Federazione Internazionale dell’Automobilismo, sin dai tempi del vecchio Drake.
Ma è ormai consuetudine, come qualche anno fa, che Montezemolo se ne esca con queste trovate quando la squadra italiana vive momenti sportivamente difficili.
Non rammento alcuna esternazione del genere nel corso degli anni in cui Michael Schumacher costruiva la sua leggenda vincendo gare su gare, spesso terribilmente noiose, in cui l’avversario più pericoloso era il suo secondo pilota che, per contratto, non avrebbe mai potuto sopravanzarlo. A Maranello c’era il pilota più forte, c’erano vetture perfette, progettate e costruite secondo le regole vigenti e condotte in pista da un asso del volante.
Fa parte del gioco.
Nessuno si portava via il pallone, come un bambino che sta perdendo…
Contestualmente Montezemolo ha sancito la resa della Ferrari per questa stagione, troppo ampio il divario che, gara dopo gara, non fa che ampliarsi rispetto a Mercedes, Red Bull e forse anche Force India, Williams, e McLaren. Incomprensibile da un lato, si dovrebbe comunque spronare la squadra per lottare fino in fondo, almeno per portare a casa qualche gran premio. Comprensibile se pensiamo che è stato cambiato in corsa il manager della squadra, è salito in sella Mattiacci e non si può certo pretendere che, magicamente, un progetto nato male possa trasformarsi in un capolavoro; allora la dichiarazione di Montezemolo può essere vista come una difesa di Mattiacci, diamogli tempo, l’anno prossimo potremo valutarlo senza doverlo bruciare oggi.
Alla fine LCDM si incontrerà con il grande vecchio, Bernie Ecclestone, per parlare del bene e del futuro della Formula 1, forse le prossime regole saranno un po’ più “ferrariste”.