Salve inguaribili viaggiatori,
l'immagine di Rimini e del suo entroterra è ancora legata alla visione delle spiagge estive, dei bagnini che fanno i galletti (come si dice da queste parti) con le turiste, delle serate in discoteca e del divertimento all night long.
Ma la città di Fellini non è solo questo, e negli anni ha saputo far conoscere al paese altre immagini di sé. Quella nebbiosa e malinconica dell'autunno, ad esempio, legata proprio al grande regista, ma anche ad una natura rigogliosa e generosa, la stessa raccontata per anni dal poeta Tonino Guerra.
Percorrendo le due storiche vallate
della zona, quella del fiume Marecchia, che risale tutto l'entroterra fino ad arrivare vicino al Monte Fumaiolo, dove nasce il Tevere, e quella del Conca, più a sud, circondata da colline morbide e dorate, che serpeggia placida fino al monte Carpegna, da cui si gode un grandioso panorama dal mare sino agli Appennini, si scopre un mondo antico, legato ancora a ritmi e tradizioni stagionali, in cui i sapori forti dell'autunno esplodono in mille sagre e feste di paese.
Nei mesi che vanno da ottobre a dicembre, i paesi, i borghi e i castelli che guardano e dominano queste vallate festeggiano e condividono con i viaggiatori e gli ospiti i prodotti del ricco paniere autunnale: funghi, olive, da cui nasce un olio extravergine dal sapore deciso, formaggi - come quello di fossa stagionato sottoterra - salumi, frutta secca, e l'immancabile re della tavola: il tartufo bianco pregiato.
Proprio al ricercatissimo fungo ipogeo sono dedicate le due principali sagre del territorio.
La prima è la fiera del tartufo bianco pregiato di Sant'Agata Feltria (www.santagatainfiera.com), che si svolge ogni anno tutte le domeniche di ottobre. E' un'occasione per visitare il bellissimo borgo, arroccato attorno alla Rocca Fregoso, e passeggiare lungo le sue vie curiosando
tra le bancarelle che propongono le numerose tipicità del territorio: salumi, funghi, castagne, formaggi da tutta la regione, miele, erbe, dolci, e ovviamente il tartufo, bianco in primis, ma anche nero.
Profumatissimi, tanto da spandere il loro odore su tutta la piazza, i tartufi sono il fiore all'occhiello della manifestazione, che raccoglie i cercatori di tutto l'entroterra. Per chi se li può permettere, i tartufi sono un golosissimo morso di autunno, per chi ha le finanze più ristrette si può sempre ripiegare su un tubero più piccolo o per un prodotto semilavorato, come le salse, gli oli e i burri aromatizzati.
Meno conosciuta e più giovane della precedente, la fiera del formaggio di fossa e del tartufo di Mondaino (www.paliodeldaino.it), vanta però la presenza di prodotti davvero ghiotti.
A partire proprio dal bianco pregiato e dal nero, che si potrà non solo acquistare dai cercatori, ma anche apprezzare nei ristoranti e negli agriturismi del territorio.
Qui, inoltre, si può gustare il formaggio di fossa, vera delizia del sottosuolo, dato che si ottiene dalla fermentazione naturale del pecorino estivo all'interno di apposite fosse di stagionatura. I mesi passati nelle fosse sotterranee conferiscono al formaggio un sapore piccante e deciso, e soprattutto peculiare, lontano da ogni altro tipo di stagionatura.
Anche in questo caso, oltre ai due grandi protagonisti, la fiera (che si svolge domenica 17 e 24 novembre) offre una vasta selezione di frutta di stagione, miele, vini, e molti altri prodotti.
Per altre informazioni sui luoghi dell'entroterra romagnolo e sulle sagre e feste puoi visitare: www.rivieraromagnola.net
L’inguaribile viaggiatore Stefano
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it