Chi è Jasmin Repesa? Vista la stazza da lungo old style, l’allenatore croato è stato un cestista di lusso, mantenendo per tutta la sua carriera la maglia del Borac Capljina di cui è stato il capitano di giocatori illustri come Alibegovic e Savic.
Finita la sua carriera da giocatore ha cominciato quella da allenatore su tante panchine europee. I primi anni dimostrarono immediatamente il suo valore: dopo due anni come assistente al Cibona Zagabria viene fatto maturare nella squadra satellite Dona, dove oltre a far crescere giovani come Giricek e Rimak, riesce ad arrivare ad una sorprendente finale contro i “padroni” del Cibona. Fu costretto a perdere. Questo, però, è servito a mettere in risalto le capacità del coach croato, a cui l’anno successivo viene affidata la panchina della prima squadra di Zagabria. Portandosi con sé tutti i suoi ragazzi riesce a vincere tre titoli nazionali in altrettanti anni e due coppe nazionali. Nel 1997 accetta l’offerta dei turchi del Tofas Bursa, dove in tre anni vince due campionati e una coppa nazionale, battendo ripetutamente squadre più quotate come Efes Pilsen e Fenerbahce.
Nel 2002 si accasa tra le nostre mura alla Fortitudo Bologna dove rimane per quattro stagioni, portando la squadra sempre alla finale scudetto e riuscendone storicamente a vincerne una. Addirittura nel 2005 conduce i bolognesi alla finale di Eurolega dove, però, molti si ricorderanno la “batosta” contro i padroni di casa del Maccabi Tel Aviv. In questi anni fa debuttare in prima squadra giovani come Mancinelli, Belinelli e Lorbek, dimostrando la sua propensione a far crescere giovani promesse.
Nel 2006 passa alla Lottomatica Roma con cui ottiene maggiori risultati in Europa con le qualificazioni alla Top 16 di Eurolega che nel campionato italiano (dove però riuscì a mettere in difficoltà ripetutamente la corazzata senese).
Dal 2006 comincia anche la sua avventura sulla panchina della nazionale croata, dove ottiene buoni risultati agli europei di Spagna 2007 e alle Olimpiadi di Pechino 2008 (due sesti posti).
E invece il coach croato riparte dalle fondamenta per ricostruire un castello. Nonostante gli infortuni (Nicevic su tutti) e i problemi settimanali (come l’influenza di Brunner) prepara il big match contro Milano su una difesa granitica, che forse è l’unica arma per sviare le paure dei giovani trevigiani. Il carattere della squadra, che in certe giornate sembra carica a molla pronta per una finale, a cui contrappone giornate dove ha paura della sua stessa ombra, è forse il problema più irrisolto. Ma Jasmin Repesa, oltre a un coach, è un comunicatore e uno psicologo di prima fascia, e forse la scossa di Milano potrebbe essere quella della svolta.