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La rivoluzione fiscale di Renzi, per ora, è solo “virtuale”

Creato il 26 febbraio 2014 da Freeskipper

La rivoluzione fiscale di Renzi, per adesso, è solo “virtuale”.

Di abbassare le tasse agli italiani, le più alte del Vecchio continente, e di scovare gli evasori più numerosi ed abili d'Europa, sfruttando le nuove tecnologie informatiche, non se ne parla neppure.

Ma di come far pagare imposte, tributi e balzelli di ogni sorta agli italiani, subito e tutti quanti, fino all’ultimo centesimo, in punta di mouse o a colpi di touch screen, Renzi e i suoi armati di pc, tablet e smartphone, sembrerebbero davvero all’avanguardia rispetto a quelli della vecchia-guardia. Il Fisco non metterà più le mani nelle tasche degli italiani, ma saranno i contribuenti con un semplice click sul mouse del proprio computer a far passare i soldi dovuti all’erario, dal proprio conto, direttamente nelle casse dell’Agenzia delle entrate! Questo è il progetto di Matteo Renzi e del suo nuovo ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. 

La dichiarazione dei redditi a casa, come le bollette di luce e gas con addebito bancario, è la trovata geniale del governo Renzi: il cosiddetto fisco amico, che attualmente obbliga ai salti mortali per pagare le tasse, e che invece, nel progetto di riforma fiscale del segretario del Pd, dovrebbe diventare un'operazione facile, facile. Un touch sullo screen del proprio tablet, dopo aver letto una email del fisco che presenta il conto, e il salasso è bello che fatto! Pagare le tasse resterebbe comunque un scippo, a fronte della carenza dei servizi resi dallo Stato ai "cittadini paganti", ma semplice, veloce e apparentemente indolore! Il 3 gennaio di ogni anno, decine di milioni di contribuenti - i soliti noti - riceverebbero una comunicazione con le posizioni aperte per ogni tributo, dall’Irpef alla Tasi, fino a Imu, Tarsu ed eventualmente altre cartelle di Equitalia. Il cittadino potrà poi scegliere se rateizzare il pagamento o versare subito il 75%, con eventuali sconti. Ma la vera botta di genio sarebbe il 'Rid'. Tramite convenzioni con banche, poste e gestori di carte di credito, infatti, lo Stato potrebbe associare al conto fiscale di ognuno dei contribuenti un 'Rid', un'autorizzazione bancaria. In poche parole, il fisco invia una mail al contribuente, il contribuente dà il suo ok, e lo Stato preleva l'importo direttamente dal conto, tutto in un click. Più facile a dirsi, che a pagarsi… soprattutto se a pagare sarà sempre pantalone!


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