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La Rivoluzione non è una cosa seria

Da Fishcanfly @marcodecave

Fare la Rivoluzione oggi. Più che un manuale di un bolscevico di vecchia fattura, potrebbe benissimo essere invece il manuale di una rivista di bricolage allegato al costo eccezionale, solo per la prima uscita, di 1,90€ iva inclusa. Un affare che la rivista giura non dovreste perdere.

Se davvero, date le premesse, decidiate veramente di comprare quella rivista, ammesso che il bricolage sia la vostra passione, vi appassionerete alla rivoluzione fai-da-te a soli 1,90€. Un affare che non avete potuto perdere.

La Rivoluzione non è una cosa seria

Aprirete il libro. Ci sarà una bella introduzione, anche perché la rivoluzione ha bisogno di una buona introduzione, di una bella immagine, magari di una figa che, ammiccante, vi guarda dicendo che lei, la sua rivoluzione l’ha fatta (a questo punto effettivamente ci si domanda dove l’abbia fatta, se nel suo letto, a casa, in ufficio, al bar, in giardino, in spiaggia. Ovviamente mi direte che avevate pensato solo al primo posto)

Perfetto. Passo primo , compiuto. Avete comprato o siete entrati in contatto con la vostra rivoluzione.

Passo secondo. Farla, la rivoluzione. Pare un accessorio talmente indispensabile, la rivoluzione, che perdinci, non la si può lasciare a casa. È una bella bestiolina da esibire quando si ha tempo e nei momenti di noia quotidiana. Ti va un tè? O piuttosto te la bevi un po’ di rivoluzione?

La Rivoluzione non è una cosa seria

Ci stiamo avvicinando. Magari, immaginate di essere Britney Spears, Lady Gaga, Beyonce, Rihanna, il-fu dj Francesco , Vasco Rossi , Ligabue eccetera eccetera. A vostro modo avreste fatto la vostra rivoluzione. Tutti a far rivoluzioni, abbiamo cresciuto un esercito di rivoluzionari. Il rivoluzionismo è una malattia sociale, discreta, ma nessuno se n’è accorto.

Grossi bevitori di rivoluzione del circolo rivoluzionisti anonimi. Scherzo : i rivoluzionari hanno tutti nome e cognome.

Si dice una cosa e la rivoluzione è fatta. Semplice no? Non importa cosa, basta che si fa.

Passo terzo. La rivoluzione non basta farla, bisogna vendersela, possibilmente con allegati in riviste a solo 1,90€ nella prima uscita o con milioni di cd che tutti compreranno. Per chi non li compra, se li scarica, magari in esclusiva distributiva.

Con la rivoluzione sarà tutto più semplice, soprattutto da quando è pagabile in comode rate o con la poste-pay con il filtro antispam.

La Rivoluzione non è una cosa seria

Monetizza, ca**o!!

 



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