La roccaforte trema: il debutto con polemica dell'Huffington Post
Pubblicato da Andrea Marzella “I blog non sono un prodotto giornalistico, sono commenti, opinioni su fatti in genere noti; ed è uno dei motivi per cui i blogger non vengono pagati.”Cari lettori di Diario,
con questa perla di saggezza Lucia Annunziata ha debuttato nel ruolo di direttrice dell’Huffington Post, la versione italiana. Considerato che l’Huffpost si basa sul lavoro dei blogger, la sparata suona un po’ scortese, come minimo. In seconda battuta la Annunziata ha aggiunto:“I blogger non sono giornalisti, non fanno inchieste, non cercano notizie, che tra l’altro ci costringerebbero anche a una azione di verifica, controllo e responsabilità; si narrano, scrivono delle cose e si confrontano.”Non si può dire che Lucia Annunziata abbia torto: molti blogger rimasticano fatti già inseriti nell’agenda setting o si occupano di temi non originali, e va bene così. Adesso però vi chiedo un favore: prendete per cortesia un quotidiano, o una rivista e provate a controllare quanti articoli sono frutto di un’indagine giornalistica, quanti sono quelli in odore di comunicato stampa rielaborato e quanti invece sono gli articoli frutto di un lavoro di pura speculazione. Se ammettiamo che il principio di Lucia Annunziata dovrebbe essere quello in base al quale pagare il lavoro di chi scrive, allora parecchi giornalisti dovrebbero avere grossi problemi per pagarsi l’affitto — cosa che effettivamente hanno, ma per altri motivi.
È chiaro che Lucia Annunziata, firma storica del giornalismo italiano, proprio in virtù di questa posizione non può vedere qual è davvero il principio che segna il confine — in linea di massima — tra chi è pagato e chi non lo è: l’autorevolezza. Da cosa è data l’autorevolezza? Dalla capacità di scrittura? Acqua. Dalla capacità di analisi? Acquissima. Dal grado di obiettività? Oceano. Dal giornale per cui scrive? Fuochino. L’autorevolezza è data dall’élite di appartenenza, dalle decine di Lucie Annunziate che popolano la roccaforte del giornalismo, persone che sono riuscite — anche per merito — a scavalcare le mura medievali fatte di tesserini, esami, master e dio solo sa quale altra diavoleria inventata per conservare lo status acquisito ed escludere chiunque ambisca ad acquisirlo. Nel web non ci sono roccaforti, non ci sono mura: chiunque può diventare un blogger e acquisire autorevolezza giorno dopo giorno, da solo, con la sua capacità di attirare lettori. Il web è un mezzo democratico e la democrazia non ha mai suscitato particolari entusiasmi negli ambienti elitari.
È per questo che bisogna essere comprensivi nei confronti di Lucia Annunziata: il suo punto di vista è quello del passato, la sua visuale è quella di chi sta su una roccaforte. Ma non basta essere comprensivi, bisogna ammirare chi dimostra di voler provare cosa nuove, di andare incontro al futuro anche con la lentezza e la goffaggine di chi si muove con un bagaglio troppo ingombrante. La speranza è che col tempo si accetti l’idea che ognuno deve essere libero di scrivere quello che gli pare e, nel momento in cui crea profitto, deve essere retribuito, a prescindere dal fatto che abbia fatto un’indagine da infiltrato in un clan camorristico o che parli di quanto sono unte le polpette degli happy hour.
Per concludere, un piccolo appunto sul debutto dell’Huffington Post: nella sezione ‘Culture’, praticamente mancano le notizie dal panorama letterario. Vi teniamo d’occhio.