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La Romania e i diritti umani. Un convegno a Torino

Creato il 24 settembre 2011 da Eastjournal @EaSTJournal

di Luca Bistolfi

La Romania e i diritti umani. Un convegno a Torino

Foto di Silvia Biasutti

Il 24 settembre prossimo si terrà a Torino un convegno internazionale sulla «Romania e i diritti umani». Un titolo volutamente generico, che prende le mosse da un anniversario: esattamente vent’anni fa, il 24 settembre 1991, si consumava la cosiddetta mineriada necunoscuta di Valea Jiului. Le mineriade sono tristemente famose nel Paese danubiano quali terribili massacri di civili inermi da parte di quella che era considerata l’«élite del proletariato romeno», i minatori. Dopo il dicembre 1989 il nuovo Stato romeno, nelle persone di alcuni notissimi politici, diede ordine ai minatori uscire da sottoterra e sciamare nelle città in cui il popolo romeno manifestava contro lo stesso nuovo corso politico instauratosi dopo la caduta e l’omicidio di Nicolae Ceausescu. La mineriada (termine pressoché intraducibile in italiano) più nota fu quella del 13-15 giugno 1990 in Piata Universitatii a Bucarest. Questi episodi costarono alla Romania migliaia di morti, assai di più di quanti ve ne furono durante i venticinque anni di governo nazionalcomunista del Conducator

Partendo dunque da quel fatto, il convegno si propone, pur nella sua brevità, di fornire una panoramica su alcuni fatti essenziali della storia romena del Novecento e altresì collocare il Paese carpatico entro una dimensione geopolitica originale.

I relatori saranno quattro. In ordine di comparizione:

Grigore Cartianu, giornalista del primo quotidiano romeno (Adevarul) e soprattutto autore di due libri che in Romania hanno suscitato un pandemonio e riscosso notevole successo. Ne ho parlato qualche mese fa su EJ. Cartianu si soffermerà sugli argomenti dei suoi due libri, pertanto rivoluzione del 1989 e i suoi crimini, proseguiti nei mesi e negli anni successivi. Posso assicurare che vale la pena venire al convegno solo per ascoltare Cartianu (per i non romeni ci sarà la traduzione).

Dario Fertilio torna a Torino con Musica per lupi, il saggio-romanzo storico sull’Esperimento Pitesti e illustrerà alcune iniziative editoriali riguardanti l’Est Europa, ivi compresa la Romania.

Claudio Mutti, anch’egli noto ai lettori di EJ per un’intervista e perché lo scrivente è solito citarlo molto spesso, il quale parlerà della «Funzione geopolitica della Romania». L’argomento è uno di quelli a cui prestare molta attenzione – e mi rivolgo soprattutto alle persone interessate all’Europa dell’Est – non solo per l’oggettiva sua importanza, ma anche perché Mutti è il maggiore esperto in (non solo questa) materia

Ultimo, e questa volta proprio per importanza, lo scrivente. Tema del mio intervento sarà la Guardia di Ferro e il processo, seguito da assassinio, di Corneliu Zelea Codreanu e di altri tredici legionari. Un fatto sconosciuto – anche questo – tanto in Romania quanto in Italia.

Durante il dibattito sarò proiettata la testimonianza di un sopravvissuto al carcere di Pitesti.

A volere il convegno sono stato io, e non lo dico per vana vanteria. Rivendico fortemente l’idea per un semplice motivo: nonostante la presenza di migliaia di romeni sul suolo italiano, nonostante i rapporti pluridecennali e multiversi che legano il nostro Paese alla Romania, nonostante la gran schiera di romenisti addensati nelle aule d’università, mi pare di poter dire che, sino a questo momento, simili iniziative pubbliche (sottolineo pubbliche, ché di quelle accademiche ne hanno notizia e accesso solo gli “eletti” arroccati nella loro torre d’avorio) non mi pare d’averne scorte in giro, sino ad oggi. L’importanza di un tale evento è, a mio avviso, intrinseca e la si scoprirà meglio partecipandovi.

Considero questo incontro una sorta di “puntata pilota” per eventi venturi, che, se questo troverà un qual certo riscontro, avranno durata più estesa (due-tre giorni) e relatori provenienti anche da altri Paesi, quali ad esempio la Francia, in cui la pubblicistica sulla Romania è, al contrario dell’Italia, assai vasta e parecchio interessante.

Temo non sarà facile catalizzare, prima del convegno, l’attenzione del pubblico. Tuttavia l’invito che rivolgo a tutti è di partecipare: argomenti e relatori, a parte il sottoscritto, sono di prima scelta. Chiedo pertanto a lettori e collaboratori di EJ di diffondere il più possibile la notizia.

Ringrazio pubblicamente non solo la Regione Piemonte, nella persona di Giampiero Leo (primo ed entusiasta sostenitore dell’iniziativa), e don Fredo Olivero della Pastorale Migranti di Torino, ma in particolar modo l’amico Bruno Labate, presidente e fondatore di PoesiAttiva, da sempre amico della Romania e del suo popolo, il quale ha dato un contributo strategico fondamentale, l’Accademia di Romania in Roma e l’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, che hanno sostenuto fattivamente l’evento. Un grazie particolare va a Gabriella Molcsan

«La Romania e i diritti umani.

A vent’anni da una tragedia misconosciuta»

Sabato 24 settembre, ore 9,30-18

Centro Congressi Regione Piemonte

corso Stati Uniti 23, Torino

Ingresso libero


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