La Rosa di Natale si chiama Elleboro ed è un fiore davvero “insolito”, visto che ama sbocciare proprio nel momento dell’anno meno indicato, cioè l’inverno (spesso sotto la neve).
I fiori dell'elleboro sono formati da 5 sepali che sono diversamente colorati ed assumono spesso un aspetto petaloide.
Questi sepali circondano e proteggono dei nettari che derivano dalla trasformazione dei veri petali. I sepali rimangono persistenti dopo l'impollinazione e studi condotti in Spagna suggeriscono che il calice persistente possa contribuire allo sviluppo dei semi
- Come si coltiva
Può essere coltivata a terra o in vaso, l’importante è che la posizione sia semi-ombreggiata (il sole è necessario affinchè i fiori sboccino) e che l’acqua non ristagni
Ama il freddo ma teme il vento e odia il sole cocente: può stare all’esterno anche se nevica, quindi, ma è bene tenerla al riparato da correnti d’aria e posizionarla in zone fresche durante l’estate.
La messa a dimora avviene in settembre-ottobre a 30-40cm di distanza, avendo cura di non interrare la sommità degli apparati radicali a più di 2-3cm di profondità.
Se lasciati indisturbati, con le giuste condizioni, si possono riprodurre spontaneamente. In generale gli ellebori mal sopportano i trapianti.
La specie Helleborus foetidus è quella che meglio si adatta alle posizioni più ombreggiate.
La semina non è complicata, ma richiede cura e soprattutto tempo. I primi risultati non si vedranno prima di tre anni. Risultati più immediati si hanno con la divisione dei cespi.
- Moltiplicazione
Gli ellebori si moltiplicano per seme con facilità dando vita nelle vicinanze a molte piccole piante. I semi si disperdono nell’autunno e subito germinano. Le piantine si trapiantano solo a primavera prestando particolare attenzione a non danneggiare la radice già ben sviluppata in profondità.
I semi raccolti in natura a maturazione possono essere seminati in vasetti singoli. Da uno a tre semi per vaso conservando soltanto il soggetto più vigoroso.
Le piante fioriscono al terzo anno di vita.
Pianta molto velenosa, sia per ingestione che per uso esterno, molto difficile da dosare, se ne sconsiglia vivamente l'uso