Disegno di Franco Tabacco
Il Museo ha segnalato la mia richiesta alla Soprintendenza, la Soprintendenza l’ha segnalata al Museo, e si son dimenticati proprio di me?In particolare sto attendendo una foto dal Museo Sanna, dove si vedano per bene i segni incisi su di essa. Ed anche sto aspettando risposte su domande che dovrebbero essere giochetti da ragazzi per i preposti: a. dove esattamente, in quale strato e quando fu trovato il reperto? b. lo scavatore o il curatore del Museo, segnalò i segni sul giornale di scavo o altrove? Insomma qualcuno parlò di tali segni, su cui non piove che scrittura sono? Non mi pare necessario rimarcare ancora una volta l’importanza di tale reperto, visto che il nuraghe venne abbandonato nell’VIII secolo a.C. e che la rotella si trovava nella vetrina etichettata: “Nuraghe Palmavera, XV-IX sec. a.C. “. Quindi dovrebbe corrispondere alla fase I o II della vita del nuraghe e potrebbe far finire una buona volta l’ormai ridicola polemica su “scrittura nuragica sì/no”. La didascalia recita “Grande fusaiola o fermo per scala di corda”, senza nessuna menzione dei segni filiformi incisi. Perché? Possibile che un archeologo se ne freghi di un reperto epigrafico tanto antico? No, mi dovrete scorticareviva per farmelo credere! Orbene, se ancora non otterrò risposta - con tanto di prova annessa per quel che mi si dice - dovrò quindi ritenermi una cittadina di serie B, discriminata per qualche motivo. E’ così?