Oltre all’estenuante saga del bidet, io e il marito supersonico qua in Germania abbiamo dovuto affrontare anche la sfibrante "saga del materasso". Quando ci siamo trasferiti a Monaco, infatti, siamo arrivati nella casa appartenente a zio Fritz che, come detto nel post precedente, era stracolma di oggetti di ogni genere, ivi compresi materassi e letti risalenti all’epoca della seconda guerra mondiale. Ora, io vi lascio immaginare lo stato in cui erano prima di tutto i materassi: sfondati, sformati e soprattutto polverosissimi. Credo che gli acari si fossero installati ben bene là dentro e negli anni avessero costruito confortevoli nidi, forse vere e proprie abitazioni, magari condomini, con tanto di riunioni bimensili. E secondo me la domenica erano pure capaci di ritrovarsi tutti in giardino per il barbecue.
Dunque abbiamo deciso che fosse il caso di dare una bella svecchiata e cambiare tutto. Infatti il letto e relativo materasso che avevamo in Italia erano stati buttati via prima dell’espatrio, per sopraggiunta anzianità di servizio. La prima cosa che abbiamo dovuto affrontare qui a Monaco è stato appunto l’acquisto di un materasso nuovo. Solo che non avevamo fatto il conto che un paio di “ostacoli”. Abbiamo girato un po’ i negozi e ci siamo accorti che in Germania non vendono materassi doppi, almeno qui in Baviera! Solo singoli. Mah. Solo che i costi ci sono parsi abbastanza inaffrontabili: già ci toccava comprare due materassi invece di uno e poi a che prezzi. Allora il m.s. ha avuto un’idea: compriamo un materasso in Italia, magari di quella celeberrima marca che vende in TV. Quelli sì che sono materassi di qualità e ci si dorme bene sopra: se invece compriamo qui, chi ci garantisce che poi non ci viene mal di schiena e quant’altro? Così abbiamo chiamato la ditta e ci siamo informati: ma non si fanno consegne all’estero. E adesso? Semplice: si fa arrivare la merce presso il deposito in Italia nel quale è custodito tutto il nostro mobilio in attesa di essere consegnato a Monaco. Detto fatto, abbiamo chiamato la ditta e abbiamo effettuato l’operazione, d’accordo col traslocatore. Il giorno in cui è arrivata la nostra roba, ci siamo accorti però, che la rete matrimoniale acquistata insieme al materasso non passava per le scale di casa e quindi non è stato possibile metterla al piano di sopra, dove c’è la camera da letto! Che fare? Usare due reti singole che avevamo in casa come rimpiazzo e sperare che la ditta fosse disposta a cambiarci la doppia con altro (e da qui parte il filone di un’altra saga, che forse un giorno vi racconterò).
Poi si è trattato di andare a cercare il letto, mentre usavamo ancora i vecchi letti singoli, affiancati tra loro. Gira che ti rigira, finalmente abbiamo trovato il letto ideale presso un enorme negozio di mobili simil-IKEA. Eravamo tutti esaltati, perché il letto era disponibile subito in magazzino e la consegna sarebbe stata a brevissimo, invece delle classiche 6-8 settimane di attesa!!! Il giorno in cui è arrivato il giaciglio, il m.s. l’ha montato e poi mi ha chiamata in ufficio. Mi aspettavo una telefonata trionfante e invece sento una voce mogia mogia: “Ehm…abbiamo fatto un piccolo errore di valutazione…”. In pratica che cos’era successo? Che il letto misurava 180x200cm e il materasso, invece, 160x190cm! Diversi standard tra Italia e Germania! In buona sostanza il materasso con la sua rete navigava letteralmente nella struttura del letto, costituita essenzialmente di quattro assi di legno tenute insieme (si veda foto nel file allegato). Da ciascun lato del letto vi erano quindi 10 cm di vuoto tra bordo del materasso e bordo del letto e anche in fondo, vicino ai piedi, vi era del vuoto. Orrore. Che fare adesso? Così il letto non poteva certo rimanere, era inguardabile, improponibile, esteticamente insopportabile e anche poco pratico, con quei vuoti sempre da scavalcare. Vi riassumo quindi tutti i tentativi di fatti per cercare di risolvere la drammatica situazione:
- Telefonato alla ditta in Italia che ci aveva venduto il materasso, spiegato la storia pietosa, sperando fosse ancora possibile un cambio. Purtroppo non solo il cambio non era più possibile, ma anche se lo fosse stato, avremmo dovuto incaricarci noi di riportare o far spedire il materasso in Italia e affrontare i costi di riportarlo su. A quel punto meglio comprarne uno nuovo.
- Andati in un negozio di materasso, raccontato la curiosa vicenda e chiesto se ci avessero fatto uno sconto, nel momento in cui avessimo comprato un materasso da loro e consegnato il nostro “vecchio”, in realtà quasi nuovo. Niente da fare.
- Tornati nel negozio simil-IKEA, esposto la tragica problematica e chiesto se potessero riprendersi il letto, usato pochissimo, e magari darcene un altro più piccolo. È già tanto se non ci hanno riso in faccia.
- Esposto un annuncio in bacheca sul mio posto di lavoro, sperando di vendere il materasso e comprarne poi uno nuovo, almeno avendo recuperato i soldi del vecchio. Nessuna risposta, nessun interesse.
A quel punto tutto sembrava perduto: avremmo dovuto rassegnarci a dormire per anni in quella specie di mostro, di combinazione mal riuscita e magari a dover spiegare a tutti gli ospiti come mai e saremmo stati condannati a darci dei cretini da soli per tutta l’eternità. Invece no. Il solito deus ex-machina ha fatto il suo ingresso in scena: il marito supersonico stesso ha avuto un’idea brillante, ingegnosa, ma allo stesso tempo semplicissima. Se solo ci fosse venuta in mente subito! Ci saremmo risparmiati giri su giri, arrovellamenti mentali, telefonate e richieste a destra e a manca. È stato così facile mettere tutto a posto, per fortuna.
Ora faccio la simpatica e lancio una sfida tra commentatori: non vi dico in che cosa sia consistita la soluzione a questa pena, vi lascio il piacere d’indovinare. Voi che cosa avreste fatto al nostro posto? Lanciate proposte, escogitate idee. A colui o colei che indovina quanti fagioli ci sono nel barattolo, andrà un weekend a Monaco in una delle nostre stanze per gli ospiti. Che ne dite?