Prevenire e meglio che curare, dice il saggio.
Noi italiani saremmo anche un popolo d’artisti creativi e fantasiosi, viaggiatori, poeti, inventori e personaggi estrosi, di più rispetto ad altri popoli dell’area mediterranea (ed includo anche il nord Italia), e forse anche mondiali (spezziamo una lancia nei nostri confronti), ma di certo siamo uno dei popoli più pigri e sedentari. Colpa dei cittadini, o forse anche di una politica carente nel welfare?
In Svezia, è in auge la moda della ginnastica per persone anziane, mantenersi in forma il più a lungo possibile vuol dire evitare maggiori costi alla sanità perché si cerca di evitare ricoveri ospedalieri e cure di certo più costose rispetto ad una “spesuccia” di qualche ore la settimana di ginnastica preventiva. Tutti giovanili, biondi, belli ed allenati come nelle pubblicità del mulino bianco.
L’Italia è uno dei paesi più longevi d’Europa ma purtroppo anche il più vecchio.Oggi gli ultra 65enni sono pari al 20,3%, nel 2043 oltrepasseranno il 32% (dati ISTAT). Ciò purtroppo va a discapito anche dello stato di salute perché con l’età aumenta anche la disabilità.
I nostri anziani vanno incontro a frequenti patologie cronico-degenerative e a ripetuti ricoveri ospedalieri che comportano di conseguenza un aumento dei costi sanitari per lo Stato.
Perché non attuare dunque politiche mirate alla prevenzione? Se manteniamo in forma la popolazione il costo della spesa sanitaria diminuirà. Pensate ai ricoveri ospedalieri delle persone anziane per una patologia che si sommerà ad altre patologie, che si sommerà all’alto rischio d’infezioni nosocomiali, che si sommerà alla disabilità fisica che si degrada ogni giorno di più quando si sta immobili in un letto d’ospedale. Somme su somme sommate.
E allora, la prevenzione vien s-curando.
Politiche del welfare vogliamo invertire la tendenza?
NON CURIAMO PER GUARIRE MA PREVENIAMO PER NON CURARE.