Ciao a tutti, cuochi e non! Sì, lo sappiamo, è da un po’ che non ci facciamo sentire. Se ci seguite sui nostri canali social, facebook e Twitter, avrete letto la grande novità del mese… la cuoca junior si è laureata!
Ci perdonate, quindi, per l’assenza?
Oggi però siamo di nuovo qua e, vogliamo raccontarvi della meravigliosa esperienza che la nostra dottoressa cuoca che, colei che sta scrivendo questo articolo, ha vissuto giusto questo week end, all’Isola d’Elba.
Sono stata infatti invitata come blogger, alla festa dell’uva 2011 di Capoliveri, insieme ad altri blogger italiani, tutti con la stessa missione: raccontare quanto succedeva sui canali social in nostro possesso (io l’ho fatto principalmente qui, per esempio) per far vivere anche a chi non era presente, la festa.
Da venerdì 30 settembre a Domenica 2 ottobre, sono stata ospite quindi dell’isola d’Elba e, in particolar modo, di Pareti, meravigliosa località marittima vicino a Capoliveri, ed ho soggiornato all’hotel Stella Maris che, scusatemi ma devo proprio dirvelo, è qualcosa di fenomenale. Direttamente sulla spiaggia, si può far colazione su una terrazza che offre una visuale del mare da restar senza parole ed essere coccolati dalla gentilezza dei proprietari.
Giusto per farvi capire la bellezza del posto, vi metto una foto fatta dal terrazzino di camera mia:
![Pareti, isola d'Elba La Schiacciunta e la festa dell’Uva di Capoliveri](http://m2.paperblog.com/i/61/610918/la-schiacciunta-e-la-festa-delluva-di-capoliv-L-IF0f8Y.jpeg)
Foto di Cinzia R. ©
Insomma, che ve ne pare? Ho ragione a dire che è qualcosa di indescrivibilmente bello?
Nella serata di sabato, i proprietari ci hanno offerto una cena con piatti tipici elbani e, è qui che sono entrata nel magico mondo della Schiacciunta e Schiacciabriaca, due dolci tradizionali elbani, i quali si differenziano da zona a zona (incredibile, l’isola d’Elba sembra così piccina ma ha addirittura diverse tradizioni all’interno!). L’ho potuta conoscere grazie a Claudio, proprietario dell’hotel e alla signora che ha preparato questa prelibatezza, la quale, mi ha anche raccontato aneddoti e curiosità circa questo dolce.
Entrambe nascono come dolci essenzialmente poveri, fatti con quegli alimenti che in casa non mancano mai, come farina, uova, burro e vino.
Nella foto vedete i due tipi di Schiaccia, quella più chiara è la Schiacciunta, quella più scura la Schiacciabriaca.
![schiaccia La Schiacciunta e la festa dell’Uva di Capoliveri](http://m2.paperblog.com/i/61/610918/la-schiacciunta-e-la-festa-delluva-di-capoliv-L-v_t46U.jpeg)
Io vi presento la ricetta della Schiacciunta, perché l’ho assaggiata e, devo essere sincera, l’ho adorata dal primo momento in cui l’ho vista!
Questa la ricetta:
Ingredienti:
3 uova,
300 gr di farina,
300 gr di zucchero,
100 gr di strutto,
una presa di lievito o un cucchiaino di bicarbonato,
scorza di limone grattugiata.
Sì, lo so, non è propriamente dietetica come piace a noi, ma non nascondo che è da sabato che penso ad un modo alternativo per renderla altrettanto dolce, ma sana, come solo noi sappiamo fare.
Ma torniamo a noi. Il procedimento della ricetta: sbattere in una zuppiera le uova, lo zucchero, lo strutto, il lievito e la scorza di limone. Per facilitare questo procedimento è bene impiegare le mani e non la frusta come taluni erroneamente fanno. Il calore delle mani è utile per far sciogliere lo strutto, favorendo altresì una ulteriore ossigenazione all’impasto e agevolando l’incorporo della farina che dovrà avvenire gradatamente fino ad ottenere una bella pasta liscia ed omogenea. Ungere e infarinare una teglia rettangolare, versarvi l’impasto. Infornare a 180° per circa ¾ d’ora e spolverare di zucchero semolato prima di servire.
La ricetta l’ho presa dal sito dell’Apt dell’Elba, dietro consiglio di Claudio e della signora che ha preparato questa delizia.
La schiacciabriaca, invece, ha molti più elementi al suo interno, come farina, zucchero, noci, uvetta, pinoli, mandorle, olio di mais, vino e molto altro. Se vi interessa, posso recuperare la ricetta tipica anche per questa!
Ad onor di cronaca, ho assaggiato anche lo stoccafisso all’elbana e, si sa, io non sono propriamente un’amante del pesce. Mi sono dovuta ricredere però.
Lo stoccafisso viene preparato e servito insieme a patate e pinoli e credetemi, è qualcosa di delizioso. Ma davvero!
Se volete la ricetta, ne ho trovata una che secondo me si assomiglia molto a quella che ho degustato io.
Insomma, ho mangiato, ho bevuto il buonissimo vino elbano ed ora ho una gran voglia di tornare all’Elba!
Qualcuno di voi ci è mai stato? Ha assaggiato altri piatti, oltre a quelli da me citati?
Raccontateci, sono (anzi, siamo!) curiose!
Per un resoconto di quanto ho vissuto all’Elba, vi rimando al link del mio blog personale in cui racconto l’esperienza di #elbauva2011!