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La schiavitù del precariato

Creato il 28 dicembre 2010 da Strippi
La mobilità doveva essere il futuro del lavoro.
Ci avevano promesso che il mondo del lavoro sarebbe cambiato e lo avrebbe fatto in meglio dando un nuovo significato all'occupazione.
Purtroppo la luce della realtà ha svelato i tragici limiti della mobilità e creato una nuova categoria di lavoratori.
I precari.
Siamo (perchè purtroppo lo sono anche io) lavoratori con obblighi pari a quelli di chiunque ma con diritti ipocriti, che esistono solo sulla carta.
Siamo ingabbiati in un sistema che facilita il ricatto, che ci obbliga a tacere, a subire passivamente, a vivere in una condizione paragonabile ad un mobbing legalizzato.
Volete degli esempi?
Mettiamo caso che io lavori in una situazione dove non vengono rispettate le norme igieniche oppure quelle sulla sicurezza, è un mio diritto protestare e lamentarmi, nessuno me lo impedirà ma avrò la certezza che a scadenza di contratto mi ritroverò di nuovo nella calda e accogliente sala dell'ufficio di collocamento.
Mettiamo che il mio datore di lavoro faccia il furbo, ad esempio paghi in ritardo gli stipendi, come posso lamentarmi sapendo che la prospettiva futura sarebbe il mancato rinnovo e quindi nessuno stipendio, nè in orario, nè in ritardo.
Se il mio Capo dovesse chiedermi di fare degli straordinari non pagati, a titolo di "favore", con che coraggio posso dirgli di no, presupponendo che il mio rifiuto verrà archiviato in un cassettino della memoria e tirato fuori a tempo debito.
Questa è la situazione. queso è ciò che ci ha portato in dono la mobilità.
Un sistema dove il padrone è tornato quello dei latifondi e della mezzadria, quello che può fare il buono e il cattivo tempo a suo piacimento, mentre noi precari dobbiamo ringraziarlo in ginocchio se ci "concede" di lavorare per lui ancora un altro anno.
Sperando che un giorno arrivi il tanto agognato "indeterminato" a salvarci dall'incubo di una vita da precario.

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