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La schizofrenia Autore-Blogger scomparirà, o forse no.

Da Arturo Robertazzi - @artnite @ArtNite
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Che un autore debba essere anche blogger mi pare assodato.

Lo scrivevo già qualche tempo fa in Italo e Pier Paolo su WordPress e Tumblr. Sostenevo in quel post che se Calvino e Pasolini fossero vissuti oggi, sicuramente avrebbero una presenza consistente in rete. Magari Pasolini avrebbe un Tumblr dal titolo “Transumanar e organizzar” e Calvino un blog dal titolo “Le Città Invisibili”. Mi pare che Borges Aveva un Tumblr, l’ultimo lavoro di Angelo Ricci (che sto leggendo e trovo molto interessante), suggerisca la stessa idea.

Un Autore è blogger.

Qualche giorno fa Ledita in una delle sue survey online chiedeva, tra le altre cose, se un blogger può essere considerato Autore. La mia risposta istintiva è stata sì, perché il supporto, che sia un blog, un eBook o un libro cartaceo, non può essere una discriminante.

L’editoria sta cambiando sotto i nostro occhi.

Il digitale sta dando uno scossone al mostro medievale che è l’industria editoriale, e questo non può non essere un bene, per tutti, dall’autore al lettore. Sono mesi, e cominciano a essere anni, che non si fa che parlare di digitale, eBook, tablets e nuove forme di narrativa.

Se ci si pensa bene, però, forse la vera rivoluzione non è nell’eBook, nel libro stampato in forma digitale per un eReader. Forse il futuro non è quello. Gli eReader, gli oggetti con schermo e-ink fatti esclusivamente per leggere, come il kindle per esempio, rappresentano uno strumento fondamentale in questo momento di transizione, ma sono molti a credere che il futuro è nel tablet (ne parlo in maniera più dettagliata in L’estinzione del libro, anzi dell’eReader).

Il futuro non è negli eReader.

Il tablet, al contrario, è un oggetto che permette una navigazione della rete comoda e veloce, e, rispetto al computer, ha il vantaggio della portabilità. Da quando ho un tablet, per sempio, scrivo gli articoli sul blog in qualunque momento, in qualunque luogo: una personale microrivoluzione. Ora, non ci vuole una laurea in veggenza digitale per capire che in pochi anni 1. tutti possederanno un tablet e 2. il tablet (magari con schermo ibrido e-ink+video) rimpiazzerà l’eReader.

Questo cosa comporta?

Un oggetto/blog narrativo in rete farà concorrenza a un libro.

Per l’utente che leggerà su tablet non ci sarà nessuna differenza: leggere un romanzo o leggere l’oggetto/blog narrativo sarà lo stesso. Anzi, l’oggetto/blog narrativo avrà l’immenso vantaggio di poter sfruttare tutte le evoluzioni del web, rispetto al più legnoso PDF di un eBook. A proposito segnalo l’articolo Why e-books will soon be obsolete, che ho scovato grazie al blog di apogeonline.

Come definiremo la persona che scrive l’oggetto/blog narrativo: Autore? Un blogger? Avremo bisogno di altre definizioni?

Se lo scenario completo è impossibile da indovinare, c’è un punto che credo sia già chiaro: superata la fase di transizione dell’eBook, approdati a una nuova narrazione online accessibile a tutti, vedremo le cose da una prospettiva diversa in cui diventerà evidente che la distanza autore-blogger è una semplice illusione ottica: Autore e Blogger sono già la stessa persona.

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