- Categoria Cuore
- Categoria Stopmaco
- Categoria Cervello
Che un autore debba essere anche blogger mi pare assodato.
Lo scrivevo già qualche tempo fa in Italo e Pier Paolo su WordPress e Tumblr. Sostenevo in quel post che se Calvino e Pasolini fossero vissuti oggi, sicuramente avrebbero una presenza consistente in rete. Magari Pasolini avrebbe un Tumblr dal titolo “Transumanar e organizzar” e Calvino un blog dal titolo “Le Città Invisibili”. Mi pare che Borges Aveva un Tumblr, l’ultimo lavoro di Angelo Ricci (che sto leggendo e trovo molto interessante), suggerisca la stessa idea.
Un Autore è blogger.
Qualche giorno fa Ledita in una delle sue survey online chiedeva, tra le altre cose, se un blogger può essere considerato Autore. La mia risposta istintiva è stata sì, perché il supporto, che sia un blog, un eBook o un libro cartaceo, non può essere una discriminante.
L’editoria sta cambiando sotto i nostro occhi.
Il digitale sta dando uno scossone al mostro medievale che è l’industria editoriale, e questo non può non essere un bene, per tutti, dall’autore al lettore. Sono mesi, e cominciano a essere anni, che non si fa che parlare di digitale, eBook, tablets e nuove forme di narrativa.
Se ci si pensa bene, però, forse la vera rivoluzione non è nell’eBook, nel libro stampato in forma digitale per un eReader. Forse il futuro non è quello. Gli eReader, gli oggetti con schermo e-ink fatti esclusivamente per leggere, come il kindle per esempio, rappresentano uno strumento fondamentale in questo momento di transizione, ma sono molti a credere che il futuro è nel tablet (ne parlo in maniera più dettagliata in L’estinzione del libro, anzi dell’eReader).
Il futuro non è negli eReader.
Il tablet, al contrario, è un oggetto che permette una navigazione della rete comoda e veloce, e, rispetto al computer, ha il vantaggio della portabilità. Da quando ho un tablet, per sempio, scrivo gli articoli sul blog in qualunque momento, in qualunque luogo: una personale microrivoluzione. Ora, non ci vuole una laurea in veggenza digitale per capire che in pochi anni 1. tutti possederanno un tablet e 2. il tablet (magari con schermo ibrido e-ink+video) rimpiazzerà l’eReader.
Questo cosa comporta?
Un oggetto/blog narrativo in rete farà concorrenza a un libro.
Per l’utente che leggerà su tablet non ci sarà nessuna differenza: leggere un romanzo o leggere l’oggetto/blog narrativo sarà lo stesso. Anzi, l’oggetto/blog narrativo avrà l’immenso vantaggio di poter sfruttare tutte le evoluzioni del web, rispetto al più legnoso PDF di un eBook. A proposito segnalo l’articolo Why e-books will soon be obsolete, che ho scovato grazie al blog di apogeonline.
Come definiremo la persona che scrive l’oggetto/blog narrativo: Autore? Un blogger? Avremo bisogno di altre definizioni?
Se lo scenario completo è impossibile da indovinare, c’è un punto che credo sia già chiaro: superata la fase di transizione dell’eBook, approdati a una nuova narrazione online accessibile a tutti, vedremo le cose da una prospettiva diversa in cui diventerà evidente che la distanza autore-blogger è una semplice illusione ottica: Autore e Blogger sono già la stessa persona.
Potrebbe interessarti anche:
- 8 giugno 2012
The Computational Writer, una fotografia.
Il primo blog che ho aperto è The Computational Alchemist, un blog in inglese sul mio lavoro di chimico computazionale. Il primo post risale al 2006, qualche giorno prima aver conseguito il PhD all'u... - 8 giugno 2012
Il segreto di scrivere.
Da qui. Write as much as you can. As fast as you can. Finish your shit. Hit your deadlines. Try very hard not to suck.... - 13 maggio 2012
Life Plan.
... Che poi ieri sera, dopo il Salone e dopo una grappa barricata, arrivato in hotel, prendo l'ascensore per il mio terzo piano e ci incontro un uomo con giacca, camicia azzurra e pantaloni grigi. Sol... - 5 maggio 2012
Scrivere e leggere con l’iPad: connessione totale.
Sono a quattro passi da Hasenheide, uno dei parchi più noti di Neukölln. Berlino è uggiosa eppure dà il meglio di sé in questo sabato un po’ svogliato. Il cameriere mi porta un cappuccino: non è male,...