La scomparsa di pietro milio: fu l'unico parlamentare a interpellare il governo prodi su telekom serbia
Creato il 21 giugno 2010 da PasudestGiulio Manfredi, del Comitato nazionale di Radicali Italiani, che ha seguito, e continua a seguire, in prima persona con grande impegno tutta la vicenda in un comunicato ha voluto ricordare quella iniziativa parlamentare:
"Ricordo, innanzitutto, di Pietro Milio, le poche volte in cui ci siamo parlati, la squisita cortesia e la grande signorilità. Ricordo, inoltre, accanto alla sua opera indefessa per la vita del diritto, un merito particolare: l’aver presentato, il 25 giugno 1997, su mia sollecitazione, l’unica interrogazione sull’affaire Telekom Serbia a ridosso della conclusione di quel vergognoso accordo che comportò - in cambio dell’acquisto da parte di Telecom Italia (allora ancora controllata dal Ministero del Tesoro) del 29% di Telekom Serbia - il versamento di 456 milioni di euro dei cittadini italiani (più 328 milioni di euro dei cittadini greci) direttamente nei conti correnti di Slobodan Misolevic, di quel criminale di guerra contro cui solamente 22 mesi più tardi l’Italia sarebbe intervenuta militarmente.
L’interrogazione n. 4-06641 dell’allora senatore Pietro Milio, unico parlamentare radicale all’epoca, era diretta al Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, e al Ministro delle Poste e Telecomunicazioni, Antonio Maccanico. L’8 luglio 1997, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Giorgio Bogi, inviò un telex al Ministro del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi, chiedendo di rispondere all’interrogazione di Milio. La risposta non è mai arrivata".
Per approfondimenti segnalo
il libro "Telekom Serbia – Presidente Ciampi, nulla da dichiarare", diario ragionato del caso dal 1994 al 2003, con postfazione di Marco Pannella, pubblicato da Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri nel 2003
e il ricco dossier radicale sulla vicenda disponibile sul sito della Associazione radicale "Adelaide Aglietta" di Torino
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